Basilica San Marco Evangelista

(Portico della Basilica San Marco Evangelista / Foto di Camelia.boban licensed under CC BY-SA 4.0)

Basilica San Marco Evangelista

La basilica di San Marco Evangelista, che prospetta sull’omonima piazza, fu fondata in onore dell’evangelista (“titulus Marci”) dal papa omonimo nel 336 in località “ad Pallacinas”, restaurata da papa Adriano I nel 792 e ricostruita da papa Gregorio IV nell’833 (il campanile dalle forme romanico-laziali, visibile dal cortile del palazzo di Venezia, risale al 1154); papa Paolo II la rinnovò completamente, all’interno e all’estero, nel 1465-1670, mentre nel 1654-1657 iniziò la trasformazione barocca, proseguita dal cardinale Angelo Maria Querini (1735-1750). La serena e solenne facciata (1466-1469), eretta con i travertini prelavati dal Colosseo e dal teatro di Marcello, è costituita da un portico a tre arcate su semicolonne con capitelli compositi e dalla loggia a paraste con capitelli corinzi (murata nel 177 e riaperta nel 1916). Il rigore classico della struttura richiamava da vicino la perduta loggia delle Benedizioni della primitiva Basilica Vaticana, in costruzione negli stessi anni; respinta l’attribuzione vasariana a Giuliano da Maiano, l’opera rientra in quelle di diretta influenza albertiana. Nell’Atrio sono raccolti frammenti architettonici e lapidi sepolcrali paleocristiani, colonnine dell’antico tabernacolo della chiesa (1154), un’iscrizione dei lavori di papa Paolo II (1466) e la "lapide funeraria di Vannozza Cattanei” (1518). Il “portale” con architrave a ghirlande e stemma di papa Paolo II ha nella lunetta un bassorilievo “San Marco evangelista” attribuito a Isaia da Pisa (1464).

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza San Marco, 48 - Aperta da martedì a venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 18:00, sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 20:00 - Per informazioni Tel. 06.6795205

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

LINK ESTERNI:
Basilica di San Marco Evangelista

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(Interni della Basilica di San Marco Evangelista / Foto di Livioandronico2013 licensed under CC BY-SA 4.0)

Basilica San Marco Evangelista

L’interno della basilica ha perduto la purezza rinascimentale sotto il pesante rivestimento decorativo sei-settecentesco. Ai restauri di papa Paolo II si debbono il “soffitto” a cassettoni intagliati e dorati su fondo azzurro (Giovannino e Marco dè Dolci, 1465-1468) - con quello di Santa Maria Maggiore l’unico del ‘400 rimasto a Roma – le bifore goticheggianti, le volte a crociera delle navate laterali, sostenute da pilastri addossati per motivi statici alle antiche colonne, e le absidiole con catino a conchiglia in cui si espandono i lati; all’intervento del 1654-1657, sotto la direzione di Orazio Torriani, risalgono la decorazione tra le finestre e gli affreschi della navata centrale. Il radicale restauro del cardinale Querini, a opera di Filippo Barigioni, si delineò in più fasi; nel 1735-1737 il presbiterio, l’altare maggiore e gli stalli del coro; nel 1741-1745 la sostituzione delle colonne di granito con le attuali di muratura rivestite di diaspro di Sicilia, la foderatura dei pilastri e i bassorilievi in stucco tra le arcate; nel 1746-1750 il prospetto interno. Il pavimento seicentesco include riquadri di tipo cosmatesco del XV secolo. Alle pareti della navata centrale, a destra “storie dei Ss. Abdon e Sennen” (1654-1657), a sinistra “storie di San Marco papa”, alternate a rilievi in stucco (“apostoli”) realizzati su disegno di Clemente Orlandi, intorno al 1745 (quelli a destra sono di Carlo Monaldi); all’inizio della stessa, a destra “vera da pozzo” del IX-X secolo. Nelle navate minori, su ogni lato sono quattro altari alternati alle absidiole quattrocentesche, in gran parte occupate da monumenti barocchi e più recenti. Navata destra, nella 1/a cappella: “Risurrezione” di Palma il Giovane. Nella 2/a cappella: “Madonna con Bambino e santi” di Louis Cousin. Nella 3/a cappella: “Adorazione dei Magi” di Carlo Maratta. Seguono il “monumento del cardinale Cristoforo Vidman” (1660) di Cosimo Fancelli e quello di “Francesco Erizzo” di Francesco Maratta (1700). Al lato dei gradini che salgono al presbiterio, “tomba di Leonardo Pesaro” (1796) di Antonio Canova. Cappella del Sacramento (Pietro da Cortona, 1656), modificata dal Barigioni per il cardinale Querini nel 1740-1741: “San Marco papa” di Melozzo da Forlì; cupola con stucchi di Ercole Ferrata e Luca Fancelli. Nel Presbiterio, sistemato con la confessione dal Barigioni, l’urna di granito contiene i corpi di San Marco papa e dei Ss. Abdon e Sennen; il pavimento di tipo cosmatesco è del 1478. Nell’abside (IX secolo), “mosaici” di papa Gregorio IV (827-844) raffiguranti “Cristo con San Marco papa e i Ss. Agapito e Agnese” a destra, i “Ss. Felicissimo, Marco evangelista e Gregorio IV” (col nimbo quadrato dei personaggi viventi) che “offre il modello della chiesa” a sinistra, e, sotto, “Cristo e gli apostoli” (l’Agnello e le 12 pecore); sull’arco absidiale, “Cristo, i Ss. Pietro e Paolo e simboli degli evangelisti”. Sopra il coro, disegnato dal Barigioni, medaglione di bronzo dorato col “ritratto di Paolo II” (1735); ai lati, tele del Borgognone; al centro, affresco “Gloria di San Marco evangelista” di Giovani Francesco Romanelli. Navata sinistra, nella Cappella Capranica (in fondo): tre dipinti di Pier Francesco Mola. Nella 4/a cappella: “San Michele” del Mola. Nella 3/a cappella: “Miracolo di San Domenico” riferito a Baccio Ciarpi; ai lati “San Francesco” di Lazzaro Baldi e “San Nicola” di Ciro Ferri. Nella 2/a cappella (1764): rilievo marmoreo di Antonio d’Este; “monumento del cardinale Marcantonio Bragadin” (1658) di Alessandro Vitale e Lazzaro Morelli. Nella 1/a cappella (Battistero): affreschi attribuiti a Carlo Maratta. Nella Sagrestia: “Crocifisso,”, frammento di affresco di fine XIII secolo; “San Marco evangelista” di Melozzo da Forlì; “San Martino” del Romanelli; “Adorazione dei Magi” del Baldi; “Sacra famiglia” di Trophime Bigot; i rilievi dell’altare, ricomposto con pezzi del ciborio e dell’altare maggiore eretto da Marco Barbo nel 1474 e rimosso nel 1737, sono di Mino da Fiesole “Padre Eterno, Sacrificio di Melchisedec” e di Giovanni Dalmata “Progenitura di Giacobbe e due angeli”. Scavi archeologici hanno rimesso in luce ambienti della chiesa del IV secolo e del suo rifacimento con diverso orientamento nel V secolo, unitamente alla rara cripta semianulare (IX secolo).

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza San Marco, 48 - Aperta da martedì a venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 18:00, sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 20:00 - Per informazioni Tel. 06.6795205

COME ARRIVARCI:
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