Chiesa San Francesco di Paola

(Facciata della Chiesa San Francesco di Paola / Foto di Francesco Campanini)

Chiesa San Francesco di Paola

Da un basso arcone su piazza di San Pietro in Vincoli si scende in Via San Francesco di Paola, suggestiva scalinata che sottopassa il cosiddetto Palazzo dei Borgia, in realtà appartenuto ai Margani; secondo la tradizione sarebbe qui il “Vicus Sceleratus” (da identificarsi più probabilmente nell’odierna via Frangipane), ove Tullia passò col cocchio sul corpo del padre, il re Servio Tullio. Si sbocca in piazza di San Francesco di Paola (a sinistra sostruzioni medievali a fasce bianche e nere di fortificazioni dei Cesarini), cui fa angolo l’omonimo ex convento, costruito per i Minimi a meta ‘600 ma riedificato nel successivo da Luigi Barattoni. Gli è contigua la chiesa nazionale dei Calabresi di San Francesco di Paola, costruita da Orazio Torriani (1624-30), ampliata nel 1645-50 e completata nella decorazione dal Barattoni (inizi del XVIII secolo). La parte inferiore della facciata è in travertino, con portale e due nicchie a edicola tra lesene con teste di cherubini; la superiore ebbe una modesta finitura a intonato nel ‘700. L’interno è una navata unica coperta a botte, con tre cappelle per lato, di cui le centrali più ampie. La 2^ cappella a destra: sulle pareti e sulle volte Miracoli del santo di Giuseppe Chiari. All’inizio del presbiterio, sopra le porte, monumenti di Lazzaro Pallavicini a destra e di Giovanni Pizzullo a sinistra con busti dei defunti (Agostino Corsini, secolo XVIII). L’altare maggiore, opera del tardo barocca, di Giovanni Antonio de Rossi (1655), con scenografico panneggio di stucco imitante il bronzo e sostenuto da angeli. Nella volta della sagrestia, l’Apparizione della Vergine Maria a San Francesco di Paola del Sassoferrato (1660); nella cappella attigua, Crocifissione e San Francesco di Paola di Francesco Cozza. La chiesa utilizza come campanile una torre del vicino palazzo Borgia, che divenne sede del monastero quando fu costruita la chiesa.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di San Francesco di Paola, 10 - Per informazioni Tel. 06.4880250

COME ARRIVARCI:
METRO B, B1 (fermata CAVOUR o COLOSSEO) - BUS 75, N2 (fermata CAVOUR/RICCI o CAVOUR/ANNIBALDI) 51, 75, 85, 87, N2 (fermata COLOSSEO)

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(Scalinata dei Borgia / Foto di Lalupa)

Scalinata dei Borgia - La leggenda del Vicus Sceleratus

La scalinata dei Borgia ricalca l'antico "vicus Sceleratus", il nome deriva dalla leggenda che narra che Servio Tullio, sesto Re di Roma, fece sposare le due figlie entrambe di nome Tullia con i figli del suo predecessore Tarquinio Prisco, Aronte e Lucio Tarquinio, pacifico il primo, ambizioso, prepotente e di pessimo carattere il secondo. Anche le due figlie di Servio Tullio erano di indole diversa ed opposta, una mite, l'altra ribelle, la insofferente Tullia, stanca del marito Arunte, che considerava inetto ed incapace, fece di tutto per prendersi il cognato Lucio Tarquinio, più coraggioso e violento, i due decisero di uccidere i rispettivi cognati e si sposarono, dopo il duplice delitto decisero di uccidere anche Servio Tullio. Lucio Tarquinio, con un colpo di stato si impossessò del potere e durante una rissa colpì Servio Tullio che ruzzolò per i gradini della curia, il povero re cercò di fuggire, ma inseguito dai sicari di Lucio Tarquinio, venne ucciso. La folle Tullia, arrivata nei pressi del Senato chiamò a gran voce il marito perché voleva essere la prima a salutarlo con il titolo di re. Lucio Tarquinio le intimò di allontanarsi da quel tumulto, Tullia obbedì risalendo con il cocchio via della Cipria, ma alla curva dell'imbocco per il clivo Urbio l'auriga si arrestò inorridito davanti alla macabra scena del cadavere ancora caldo di Servio Tullio, la donna furibonda e accecata dall'ira, urlò di proseguire e di passare più volte col cocchio sul corpo esanime del re suo padre.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza di San Francesco di Paola, 10 - Per informazioni Tel. 06.4880250

COME ARRIVARCI:
METRO B, B1 (fermata CAVOUR o COLOSSEO) - BUS 75, N2 (fermata CAVOUR/RICCI o CAVOUR/ANNIBALDI) 51, 75, 85, 87, N2 (fermata COLOSSEO)

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