Chiesa San Gioacchino

(Facciata della chiesa di San Gioacchino / foto di Jordiferrer licensed under CC BY-SA 4.0)

Chiesa San Gioacchino

La chiesa di San Gioacchino, padre della Vergine Maria, fu eretta da Raffaele Ingami tra il 1891 e il 1898 in occasione del giubileo sacerdotale di papa Leone XIII (1888). All’occorrenza fu rivolto un appello ai cattolici di tutto il mondo perché contribuissero alla costruzione della chiesa da offrire al pontefice come dono. Ventisette nazioni risposero nobilmente all’appello. Solo 14 di esse, con la loro strabiliante partecipazione, riuscirono a curare e decorare le proprie cappelle nazionali che ne portano il loro nome: Argentina, Baviera, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Polonia, Spagna e Stati Uniti. La facciata della chiesa è caratterizzata da un portico con sei colonne monolitiche, in marmo grigio dei Pirenei, con capitelli corinzi; sulla cornice l’iscrizione ricorda la dedicazione del tempio a san Gioacchino e il giubileo episcopale di papa Leone XIII; sotto al portico tre portali, quello centrale è affiancato da due colonne donate dallo zar di Russia, Nicola II; sopra un attico modanato a edicole e decorato da uno splendido mosaico, “Adorazione riparatrice del mondo cattolico”, eseguito dal pittore Virginio Monti (1892-1893); il prospetto superiore, scandito da lesene corinzie, è aperto da un grande oculo fiancheggiato da due nicchie; un grande timpano triangolare, sormontato da una Croce, conclude la facciata. La cupola ottagonale, eretta nel 1897, presenta una copertura in alluminio traforata con stelle e sormontata dalla lanterna che sostiene un grande ostensorio con la croce. Alla base una serie di angeli fusi in ferro, alternati ad oculi. Sull'esterno dei tetti della navata e del transetto corre un fregio in ferro con gli emblemi dello stemma di papa Leone XIII. Tra il 1943 e il 1944, durante l’occupazione nazista di Roma, in questa chiesa vi trovarono rifugio una quindicina di persone tra ebrei e politici italiani perseguitati dalla tirannia tedesca. Vivevano all’interno della cupola in uno spazio ristretto e senza luce, posto tra la volta della chiesa e il tetto, fra disagi e privazioni. I rifugiati uscirono dal loro nascondiglio il 7 giugno del 1944.

ORARI E INDIRIZZI:
Via Pompeo Magno, 25 - Aperta lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 6:50 alle ore 19:30, giovedì dalle ore 6:50 alle ore 20:00, sabato dalle ore 6:50 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:45, domenica dalle ore 8:00 alle ore 14:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:45 - Per informazioni Tel. 06.3216659

COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata LEPANTO) - BUS 70, 87, 280, 990 (fermata MARCANTONIO COLONNA) 81 (fermata COLA DI RIENZO/TACITO)

LINK ESTERNI:
Chiesa di San Gioacchino

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(Interni della chiesa di San Gioacchino / foto di Jordiferrer licensed under CC BY-SA 4.0)

Chiesa San Gioacchino

L’interno della chiesa, a croce latina, fastosamente decorata con marmi policromi e arredi in metallo, si presenta a tre navate, divise da colonne in granito rosa con capitelli bronzei, matronei laterali e, tra gli archi, medaglioni a rilievo raffiguranti i Dodici apostoli. Tra la navata centrale e il transetto la meravigliosa cupola, in alluminio, traforata da una miriade di stelle in cristallo colorato con al centro Colomba dello Spirito Santo. il tabernacolo è a forma di tempietto con colonnine e piastrini dorati. Ai lati dell’altare una scalinata con doppia ala di ascesa conduce al trono eucaristico posto in una grande nicchia dell’abside centrale sostenuta da 6 colonne e due pilastri, chiusa da una vetrata azzurra con angeli e simbolo della Santissima Trinità. Nella calotta dell’abside il trionfo dell’Eucaristia: il Salvatore, seduto sopra una cattedra, presenta l’Ostia e il Calice all’adorazione degli apostoli, nell’alto, fra gli angeli, la figura del Padre che si compiace dell’opera del Figlio. Tra le navate e l’abside le 14 cappelle delle nazioni cattoliche ricche di sculture, ornamenti in marmi preziosi, mosaici, affreschi e dipinti, realizzati da famosi artisti italiani di fine ‘800 tra cui: Eugenio Cisterna, Silvio Galimberti, Virginio Monti, Giovanni Gagliardi, Michele Tripisciano, Attilio Palombi e Cesare Cappabianca. Tra le cappelle spicca quella di Spagna, a destra dell’abside, realizzata dall’architetto Carlo Busiri Vici (1908), dedicata alla Vergine del Pilar.

ORARI E INDIRIZZI:
Via Pompeo Magno, 25 - Aperta lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 6:50 alle ore 19:30, giovedì dalle ore 6:50 alle ore 20:00, sabato dalle ore 6:50 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:45, domenica dalle ore 8:00 alle ore 14:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:45 - Per informazioni Tel. 06.3216659

COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata LEPANTO) - BUS 70, 87, 280, 990 (fermata MARCANTONIO COLONNA) 81 (fermata COLA DI RIENZO/TACITO)

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