Chiesa Santa Maria dell' Orto

(Facciata della chiesa di Santa Maria dell'Orto / foto di LPLT)

Chiesa Santa Maria dell' Orto

La chiesa di Santa Maria dell’Orto, che si accede per via Anicia, ebbe origine da una cappella eretta nel 1492 per venerare l’omonima immagine della Madonna. L’edificio attuale, iniziato nel 1495, fu lentamente condotto a termine dalla confraternita omonima con un impianto a croce greca attribuito a ignoto bramantesco o a Giulio Romano, completamente rimaneggiato e trasformato in forma basilicale da Guidetto Guidetti (1554-1560). Nel 1566-1568 il Vignola costruì la parte inferiore della facciata, conclusa in forme semplificate, da Francesco da Volterra (1576-1577). Dopo gli interventi settecenteschi nell’interno, nel 1825 fu restaurata e fu eretto il nuovo campanile. La facciata a due ordini fu pensata come scenografico fondale per la via omonima, che si stacca dirimpetto e il cui cono visivo inquadra parte del prospetto dell’ex ospizio apostolico di San Michele a Ripa Grande. Il fronte della chiesa rivela la partizione degli spazi interni ed è caratterizzato dalla disparità di sviluppo orizzontale tra l’ordine inferiore e il superiore, dall’evidenza plastica del pronao, dalla scansione ritmica delle membrature che si concludono con obelischi.

ORARI E INDIRIZZI:
Via Anicia, 10 - Aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00 - Tel. 06.58301874

COME ARRIVARCI:
BUS 44, 75 (fermata INDUNO), H (fermata TRASTEVERE/MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE) 23, 44, 280 (fermata LUNGOTEVERE RIPA/PORTO) - TRAM 3, 8 (fermata INDUNO)

LINK ESTERNI:
Chiesa di Santa Maria dell'Orto

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(Interno della chiesa di Santa Maria dell'Orto / foto di Livioandronico)

Chiesa Santa Maria dell' Orto

Nell’interno, a tre navate con altrettante cappelle per lato, la terminazione triabsidata, resto dell’originari impianto centrale, costituisce il transetto e l’abside. Gli interventi decorativi settecenteschi, ideati da Luigi Barattoni e altri (transetto, presbiterio e navate minori) e poi da Gabriele Valvassori (navata centrale e disegno del pavimento), hanno dato alla struttura continuità plastica e cromatica, modificando completamente gli equilibri spaziali cinquecenteschi. Sulla volta della navata centrale, “Assunzione della Vergine”, affresco di Giacinto Calandrucci (1706). Navata destra, le volte con i “santi” titolari delle cappelle corrispondenti sono state affrescate da Giuseppe e Andrea Orazi (1708). Nella 1/a cappella, “Annunciazione”, affresco di Taddeo Zuccari (1561). Nella 2/a cappella, “Nozze mistiche di Santa Caterina” di Filippo Zucchetti (1711). Nella 3/a cappella, “Madonna e santi” di Giovanni Baglione, autore anche dei laterali (1630). Transetto destro, alle pareti, “storie della Passione” di Nicolò Martinelli; nella volta, “Risurrezione” di Giacinto Calandrucci; sopra la porta d’accesso all’aula del vestiario, “Discesa dello Spirito Santo”, affresco di Andrea Procaccini. Presbiterio, all’altare maggiore (su disegno del Valvassori metà XVIII secolo), l’immagine venerata della “Madonna col Bambino” staccata dal muro di un orto (metà XV secolo); nella volta della crociera, tra festoni e ghirlande in stucco, “Immacolata Concezione” affrescata da Giuseppe e Andrea Orazi. Nell’abside, affreschi “storie della Vergine” di Taddeo e Federico Zuccari (1560); le pareti laterali furono affrescata nel 1598 dal Baglione; belle grottesche in stucco (fine XVI secolo). Transetto sinistro, alle pareti, “stori di San Francesco” del Martinelli; sopra la porta d’accesso alla sagrestia affresco “Ss. Anna e Gioacchino” di Andra Procaccini. Navata sinistra, le volte davanti alle cappelle con i “santi” titolari corrispondenti sono affrescata da Giovanni Battista Parodi (1706). Nella 3 cappella, “Madonna col Bambino e santi” del Baglione (1641), al quale si devono anche i più deboli dipinti delle pareti. Nella 2/a cappella, “Battesimo di Gesù” di Corrado Giaquinto (1750). Nella 1/a cappella, “San Sebastiano curato dagli angeli” ancora del Baglione (1624) autore anche dei laterali; “acquasantiera” di inizi XVI secolo. La porta alla testa della navata destra si apre su un locale, affrescato con finte lapidi a ricordo dei benefattori, che precede l’Aula del Vestiario dell’Arciconfraternita (la promozione a questo rango avvenne sotto papa Sisto V), ancora attiva e nata come espressione delle università di arti e mestieri (vermicellari, pollaroli, pizzicaroli, ecc.) legate alla chiesa all’interno della quale avevano i propri altari. Da qui si accede all’Oratorio, costruito nel 1563 e riccamente decorato nel 1702-1706 di stucchi e affreschi alla maniera di Giacinto Calandrucci, riferiti in parte a Giovanni Odazzi. Nei locali sopra la chiesa è stato creati nel 1981 il “Centro studi Luigi Huetter sulle confraternite e le università di arti e mestieri di Roma”, corredato di una biblioteca e di un piccolo museo sull’argomento.

ORARI E INDIRIZZI:
Via Anicia, 10 - Aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14:00 alle ore 18:00 - Tel. 06.58301874

COME ARRIVARCI:
BUS 44, 75 (fermata INDUNO), H (fermata TRASTEVERE/MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE) 23, 44, 280 (fermata LUNGOTEVERE RIPA/PORTO) - TRAM 3, 8 (fermata INDUNO)

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