La chiesa di Santo Stefano del Cacco, da “macacco”, nome di una statua egizia di cinocefalo rinvenuta nell’Iseo Campense e oggi ai Musei Vaticani, la cui prima notizia, con la denominazione “in Bagauda” (in arabo, mercato), risale al tempo di papa Adriano I; ebbe restauri con papa Pasquale I e nel XII secolo, epoca cui appartengono il campanile a quattro piani (i superiori aperti da trifore) e l’abside in mattoni. L’aspetto attuale, con facciata a salienti e iscrizione sopra l’ingresso, è quello del restauro eseguito nel 1607 dai monaci Silvestrini, ai quali venne data da papa Pio IV nel 1563. L’interno, a tre navate spartire da 12 colonne di spoglio in marmo cipollino, è stato restaurato nel 1725 (capitelli) e nel 1857 (altare maggiore e pavimento). Sulla parete destra, “Cristo in pietà” affresco di Perin del Vaga. Nell’abside, “Martirio di Santo Stefano” e, ai lati, i “Ss. Carlo e Francesca Romana” di Cristofano Casolani. Sul fondo della navata sinistra, “Crocifisso e santi” (XVI secolo); 1/a cappella sinistra: “Volto Santo” di Giovanni Baglione, autore anche dei due laterali. In sagrestia, “San Nicola” di Giovanni Odazzi; nel monastero, “Santo Stefano” di Giovanni De Vecchi.
ORARI E INDIRIZZI:
Via Santo Stefano del Cacco, 26 - Aperta la domenica dalle ore 11:00 alle ore 12:30 - Per informazioni Tel. 06.6793860
COME ARRIVARCI:
BUS 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87,190F, 492, 628, 916, 916F
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