(Facciata del Colosseo / Foto di Dasmgmc licensed under CC BY-SA 4.0)

Colosseo

L’Anfiteatro Flavio è universalmente noto come il Colosseo (questo nome risale però al Medioevo) ed è il monumento più grande della romanità giuntoci, nonché il “simbolo dell’eternità di Roma”. Fu Vespasiano a decidere la costruzione, nell’area occupata da un lago artificiale annesso alla Domus Aurea, del primo anfiteatro stabile della città, che andò a sostituire precedente strutture minori e provvisorie; dedicato nel 79 e inaugurato nell’80 da Tito con giochi che si dice siano durati 100 giorni, venne completato nella parte sommitale da Domiziano e restaurato da Severo Alessandro, che rifece il colonnato della “summa cavea”. Nel tardo Impero fu adibito a “venationes” (cacce), nel Medioevo, dopo che svariati terremoti lo avevano danneggiato, fu trasformato in fortezza (appartenne ai Frangipane e agli Annibaldi), per passare nel 1312 al Senato e al Popolo romano. Divenuto una cava di materiali per cantieri edilizi, con papa Benedetto XIV, che lo consacrò alla Passione di Gesù (attorno all’arena furono costruite 14 stazioni della Via Crucis), si pose fine alla devastazione della struttura, anche se solo al ministero di Guido Baccelli (1830-1916) risalgono i lavori per l’isolamento dell’esterno e lo scavo delle struttura interne sotterranee. La facciata esterna, alta 48,5 metri e in travertino, presenta una triplice serie di 80 archi, inquadrati da semicolonne su tre ordini (dorico, ionico e corinzio), su cui poggia un attico a paraste corinzie coronato da mensole e scandito da una finestra e da uno spazio piano per il “clipeus”; gli archi del secondo e terzo piano presentano un parapetto continuo con un dado di base sotto le semicolonne, mentre nei fori quadrangoli della cornice terminale alloggiavano i sostegni per il “velarium” che riparava gli spettatori dal sole. Sul piazzale che circondava il Colosseo Adriano spostò dalla Domus Aurea la statua in bronzo dorato, il colosso di Nerone, che l’imperatore fece creare a Zenodoro, dopo l’incendio del 64, raffigurando se stesso, con la testa cinta di raggi, nelle sembianze del Sole; un basamento piantato a cipressi, a destra dello sbocco di via dei Fori Imperiali nella piazza, indica il luogo dove essa allora sorgeva.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza del Colosseo - Aperto tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 18:15 - Per informazioni Tel. 06.39967700

COME ARRIVARCI:
METRO B e B1 (fermata COLOSSEO) - BUS 51, 75, 85, 87, 117, 118 (fermata COLOSSEO) - TRAM 3, 8 (fermata COLOSSEO/SALVI N.)

LINK ESTERNI:
Coop Culture - Colosseo
Parco del Colosseo

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(All'interno del Colosseo / - Foto di Pixabay)

Colosseo

L’arena ellittica interna (metri 85x54) era separata dalla cavea mediante un alto podio, adorno di nicchie e marmi e protetto da una balaustra dietro la quale sedevano i personaggi di rango. La cavea, in marmo, era ripartita in senso orizzontale in “maeniana” (balconata) e in quello verticale in settori circolari (“cunei”) da scalette e accessi (“vomitoria”); la parte alta, riservata alle donne, era divisa dalle fasce inferiori mediante un muro, dietro il quale erano gradoni in legno protetti da un colonnato; il tetto di quest’ultimo era destinato alla plebe. Nei sotterranei dell’arena, che presentava due ingressi monumentali alle estremità dell’asse maggiore, correvano gallerie per la custodia delle belve e delle attrezzature sceniche e per gli ascensori. Il massiccio impiego della volta e dell’arco consentì un alto di livello di sicurezza, dal momento che i circa 50.000 spettatori accedeva e defluivano per mezzo di corridoi anulari a volta attraversati da scale in direzione dei piani e dei “vomitoria”.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza del Colosseo - Aperto tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 18:15 - Per informazioni Tel. 06.39967700

COME ARRIVARCI:
METRO B e B1 (fermata COLOSSEO) - BUS 51, 75, 85, 87, 117, 118 (fermata COLOSSEO) - TRAM 3, 8 (fermata COLOSSEO/SALVI N.)

LINK ESTERNI:
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