Complesso del Vittoriano

(Altare della Patria / Foto di Fczarnowki licensed under CC BY-SA 3.0)

Altare della Patria

Il monumento a Vittorio Emanuele II, che chiude il lato sud di piazza Venezia, è detto anche Vittoriano o Altare della Patria, e la sua costruzione, decisa pochi mesi dopo la morte del re, fu condotta su progetto di Giuseppe Sacconi dal 1885 protraendosi per mezzo secolo. Nel suo insieme, e nel rapporto col contesto urbano in cui venne violentemente a inserirsi, costituisce la colossale “affermazione bronzea e marmorea” di un ideale politico e culturale che si espresse nel linguaggio ‘inossidabile’ del classicismo proponendosi come una summa delle qualità artistiche nazionali, dall’architettura all’urbanistica, dalla scultura alla pittura monumentale. Il giudizio odierno è meno ostile di un tempo riguardo al fatto artistico in sé, inquadrato e compreso nel suo momento storico e culturale, ma non può prescindere dalla considerazione che il monumento è stato la causa diretta e indiretta della cancellazione o dello sconvolgimento di una parte rilevante della città papale, che culminava qui in episodi urbani straordinari ma il cui fascino profondo risiedeva proprio nel tessuto connettivo stratificatosi nei secoli. Posta solennemente da Umberto I nel 1885 la prima pietra, la costruzione si prolungò a cause di natura economica e tecnica, che determinarono anche modifiche nelle dimensioni e nelle proporzioni del progetto originario, concepito come una “arx” munita e compatta: il portico fu allungato da 90 a 114 metri e la trabeazione alzata da 6 a 10,5 metri. Alla morte del Sacconi (1905) la direzione dei lavori fu assunta da Gaetano Koch, Pio Piacentini e Manfredo Manfredi, e il monumento venne inaugurato da Vittorio Emanuele III nel cinquantenario dell’Unità, anche se la parte decorativa fu compiuta solo nel 1927 con la collocazione delle quadrighe; in seguito alla tumulazione del Milite Ignoto (1921) l’Altare della Patria venne rimodellato e inaugurato nel 1925, mentre il completamento interno ed esterno del Museo del Risorgimento, iniziato nel 1924, fu concluso nel 1935.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Venezia - Aperto tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 19:30 (ingresso gratuito) - Per informazioni Tel. 06.6783587 (ascensori panoramici del Vittoriano)

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

LINK ESTERNI:
Altare della Patria - Vittoriano

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(Planimetria dell'Altare della Patria)

Altare della Patria

L’idea di un fondale scenografico a via del Corso, e forse anche l’intento di occultare la prepotente presenza ‘clericale’ della chiesa di Santa Maria in Aracoeli suggerirono una strutturazione a terrazze collegate da scalee e coronata da un altissimo portico a colonne, leggermente concavo, che si attesta alla estremità con due propilei a tempio sormontati da quadrighe e dedicati all’Unità della patria e alla Libertà dei Cittadini. Il modello di riferimento fu l’architettura dei grandi santuari ellenistici ripresa nelle città latine (Palestrina, Tivoli), mentre nell’ambito del linguaggio europeo ed extraeuropeo del momento, quello dell’eclettismo, si volle privilegiare la “radice classica” dell’arte nazionale. Una decorazione in marmo e bronzo che ha impegnato i maggiori nomi della scultura accademica italiana a cavallo tra ‘800 e ‘900 (del centinaio di opere si segnalano le principali) contraddistingue il complesso. Ai lati della “cancellata” [1] a scomparsa in ferro battuto, su disegno di Manfredo Manfredi (1911), il “Pensiero” [2] di Giulio Monteverde e l’ “Azione” [3] di Francesco Jerace; a sinistra è la “fontana dell’Adriatico” [4] di Emilio Quadrelli, sopra la “Forza” [5] di Augusto Rivalta e la “Concordia” [6] di Ludovico Pogliaghi; a destra è la “fontana del Tirreno” [7] di Pietro Canonica, sopra il “Sacrificio” [8] di Leonardo Bistolfi e il “Diritto” [9] di Ettore Ximenes. Ai lati della scalea principale, “leoni alati” [10] di Giuseppe Tonnini; al termine, “Vittorie su rostro” di Edoardo Rubino [11] ed Edoardo De Albertis [12]. DI fronte ‘ l’ Altare della Patria con la tomba del Milite Ignoto [13] dominata dalla “dea Roma” [14] di Angelo Zanelli: a essa converge il fregio con il “Trionfo del Lavoro” e il “Trionfo dell’Amor patrio” in altorilievo, dello stesso (1909-1925). Sovrasta il tutto, su alta base a panoplie con le 14 “città d’Italia” [15] di Eugenio Maccagnani, la “statua equestre di Vittorio Emanuele II [16], in bronzo già dorato, di Enrico Chiaradia (1888-1901) ma compiuta dopo la sua morte da Emilio Gallori. Davanti al Propileo sinistro, “Vittorie” su colonne di Nicola Cantalamessa Papotti [17] e di Adolfo Apolloni [18]; il fronte è di Enrico Butti; i mosaici dei lunettoni interni (“Fede, Forza, Lavoro, Sapienza”) sono su cartoni di Giulio Bargellini; la quadriga bronzea dell’ “Unità” [19] è di Carlo Fontana. Davanti al Propileo destro, “Vittorie” su colonne di Cesare Zocchi [20] e Mario Rutelli [21]; il frontone è del Gallori; i mosaici dei lunettoni interni (“Legge, Valore, Pace, Unione”) sono di Antonio Rizzi, la quadriga della “Libertà” [22] è di Paolo Bartolini. Al di sopra delle 16 colonne del Sommoportico, altrettante “statue delle Regioni d’Italia” [22-38]; dal portico, con lacunari in bronzo del Tonini, magnifico panorama del centro storico della città. La sistemazione intorno al monumento fu completata nel 1931-1932 da Raffaele De Vico con l’ “esedra arborea” a gradoni di travertino. A sinistra, nell’aiuola, è l’unico lato superstite del “sepolcro di Gaio Poplicio Bibulo”, eretto in tufo e travertino a inizi I secolo a.C. subito fuori delle mura Serviane: il fronte rimasto della sepoltura, che constava di una cella rettangolare su alto podio, è decorato ai lati della porta da lesene tuscaniche.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Venezia - Aperto tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 19:30 (ingresso gratuito) - Tel. 06.6783587 (ascensori panoramici del Vittoriano)

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

LINK ESTERNI:
Altare della Patria - Vittoriano

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(Museo Centrale del Risorgimento / Foto di Tepold licensed under CC BY-SA 4.0)

Ala Brasini e Museo Centrale del Risorgimento

Attorno al Vittoriano, gli spettacolari ambienti interni del monumento furono completati e decorati nel 1924-1935 da Armando Brasini, che progettò anche la “cripta del Milite Ignoto” (mosaici di Giulio Bargellini, 1935) e il nuovo prospetto in laterizio a contrafforti su via di San Pietro in Carcere: l’Ala Brasini del Complesso Monumentale del Vittoriano che accoglie saloni espositivi adibiti a ospitare mostre temporanee dedicate a grandi maestri dell’arte e a tematiche di interesse storico, sociologico e culturale. Continuando per via di San Pietro in Carcere, il Museo Centrale del Risorgimento, istituto nel 1906 come Museo della Nazione ma aperto solo nel 1970; raccoglie cimeli dei reclusi dello Spielberg, di Giuseppe Mazzini e Giuditta Sidoli, dei fratelli Bandiera, di papa Pio IX e della Repubblica romana, di Giuseppe Garibaldi e della spedizione dei Mille (notevole la “bandiera del Lombardo”, per finire con i ricordi della prima guerra mondiale, con i quali vengono organizzate mostre a tema. L’ “archivio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano” che occupa l’attico del sommoportico e cui si accede dal lato destro del Vittoriano, consta di 1130 buste e 1093 volumi manoscritti, e custodisce, tra gli altri, i ricchi carteggi di Massimo d’Azeglio, Francesco Crispi, Luigi Carlo Farini e Garibaldi.

ORARI E INDIRIZZI:
(ALA BRASINI) Via di San Pietro in Carcere - Aperto da lunedì a giovedì dalle ore 9:30 alle ore 19:30, venerdì e sabato dalle ore 9:30 alle ore 22:00, domenica dalle ore 9:30 alle ore 20:30 - Per informazioni Tel. 06.6780664 / 06.8715111
(MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO) Via di San Pietro in Carcere - Aperto da lunedì a domenica dalle ore 9:30 alle ore 18:30 - Per informazioni Tel. 06.6793598

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

LINK ESTERNI:
Ala Brasini Complesso del Vittoriano
Museo Centrale del Risorgimento

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(Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate / Foto di Gaetano56 licensed under CC BY-SA 3.0)

Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate

Il Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate, che si incontra aggirando da sinistra il monumento, è diviso nella Sezione della Marina (vi spiccano il MAS 15 legato all’impresa di Luigi Rizzo del 10 giugno 1918, il “maiale” impiegato nella seconda guerra mondiale e parte dello scafo del sommergibile “Scirè”) e nel Sacrario vero e proprio, istituito nel 1935.

ORARI E INDIRIZZI:
Via dei Fori Imperiali - Aperto da martedì a domenica dalle ore 9:30 alle ore 16:00, sabato e domenica dalle ore 9:30 alle ore 18:00 - Per informazion Tel. 06.47355002

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

LINK ESTERNI:
Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate

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