Museo Criminologico

(Mantello rosso di Mastro Titta, boia dello Stato Pontificio / Foto da Google Maps - Σπύρος Ιωνάς)

Museo Criminologico

Al palazzo del Gonfalone vi è la sede del Museo Criminologico, fondato nel 1931. Un edificio risalente al 1827, fatto costruire da papa Leone XII destinato a casa di correzione dei giovani minorenni provenienti dal carcere clementino collocato presso l’ospizio apostolico di San Michele. Diviso in tre sezioni, raccoglie la documentazione storica dei reati, dei mezzi di prevenzione e repressione, e dei sistemi di pena in uso nei secoli passati, e due percorsi tematici illustrano la storia della pena e della punizione. Tra i reperti esposti nella prima sezione troviamo gli strumenti che testimoniano la crudeltà delle antiche pratiche punitive basate sull’uso della tortura e del supplizio capitale: le gogne, il banco di fustigazione, l’ascia per la decapitazione, la riproduzione della “Vergine di Norimberga”, il collare spinato, la sedia chiodata, la “briglia delle comari”, scudisci, fruste. La sala dedicata alla giustizia sul finire del Settecento e nell’Ottocento ospita il mantello rosso di Mastro Titta, boia dello Stato Pontificio, tre ghigliottine, la Gabbia di Milazzo, gli oggetti utilizzati dall'Arciconfraternita di San Giovanni Decollato per dare conforto ai condannati a morte, una forca e altri reperti di interesse storico. Proseguendo il percorso troviamo la seconda sezione dedicata all’Ottocento dove vengono presentati gli studi di Antropologia criminale, le prime tecniche di polizia scientifica, “frammenti” di storia del carcere nel corso del XIX secolo e la nascita dei manicomi giudiziari, il fenomeno del brigantaggio La sezione ospita la pistola con cui Gaetano Bresci uccise Umberto I, le armi del duello Macola-Cavallotti. Il percorso della terza sezione è dedicato ai delitti e a testimonianze del carcere del Novecento diventa una sorta di Wunderkammer (stanza delle meraviglie) del crimine per l’eterogeneità degli oggetti esposti: reperti provenienti dalle carceri italiane in un arco di tempo che va dagli anni Trenta agli anni Novanta del Novecento; testimonianze di fenomeni devianti e criminali: spionaggio; criminalità organizzata; ricettazione e furto di opere d’arte; gioco d'azzardo. Un’area è dedicata agli omicidi ed ai fatti di cronaca che suscitarono molto scalpore negli anni del secondo dopo guerra. Una sezione a parte è dedicata all’omicidio di Pier Paolo Pasolini.

ORARI E INDIRIZZI:
Via del Gonfalone, 29 - Aperto martedì e giovedì dalle ore 9:00 alle ore 13 e dalle ore 14:30 alle ore 18:30; mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00; domenica e lunedì chiuso - Per informazioni Tel. 06.6889941 / 06.68899442

COME ARRIVARCI:
BUS 115, 870 (fermata LUNGOTEVERE SANGALLO/PEROSI) 23, 280 (fermata LUNGOTEVERE TEBALDI/PEROSI) 46, 62, 64, 916, 916F (fermata CORSO VITTORIO EMANUELE/TASSONI)

LINK ESTERNI:
Museo Criminologico

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