Palazzo Chigi

(Interni della chiesa Sacro Cuore di Gesù / Foto di Simone Ramella licensed under CC BY 2.0)

Palazzo Chigi

Palazzo Chigi, già Aldobrandini, iniziato nel 1580-1586 da Matteo da Città di Castello e continuato dal cardinale G.B. Deti (1623-1626) con la parte in angolo con il Corso, fu completato per i principi Mario e Agostino Chigi, che l’acquistarono nel 1659, con l’ala verso Montecitorio sotto la direzione di Felice Della Greca dal 1661 e dal 1677 di G.B. Contini; nel 1694-1696 fu aggiunto l’attico, mentre al XVIII secolo risalgono il portale su piazza Colonna, la fontana del cortile e la ricca decorazione degli ambienti interni; divenuto proprietà dello Stato (1917), dopo aver ospitato i ministeri delle Colonie e degli Affari Esteri e un completo restauro (1959-1961) è sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Palazzo Chigi si presenta come un blocco unitario, dalla severa architettura tardo-cinquecentesca che dissimula le varie fasi costruttive; nella facciata principale, le finestre del primo piano hanno timpani alternati curvi e triangolari (la parte centrale corrisponde al palazzetto Aldobrandini, quelle a sinistra e a destra rispettivamente agli ampliamenti del Deti e dei Chigi). Il prospetto su piazza Colonna differisce per la maggiore lunghezza e per il più ricco portale (1739). Dopo l’acquisizione alla Stato, nel piano terra a destra del portale le porte delle scuderie sono state sostituite da finestre uguali alle altre. All’interno, il Cortile, opera del Della Greca, ha portico le cui arcate si ripetono al primo piano dove includono le finestre a timpano e originale decorazione a riquadri di stucco tra le finestre superiori; in fondo è una fontana (1740) con mascherone recante gli elementi araldici Chigi Della Rovere. Dall’Atrio, tripartito da pilastri, lo Scalone, anch’esso del Della Greca (1659-1661) e adorno di sculture antiche, sale al primo piano, dove spicca il Salone del Consiglio dei Ministri, con fregio di Giovanni Paolo Schor (1665); al secondo piano è il Salone d’Oro, ambiente di gusto già neoclassico (1765-1767) di Giovanni Stern, con al soffitto l’Endimione del Baciccia.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Colonna, 370 - Le visite guidate a Palazzo Chigi vengono effettuate, con prenotazione, due sabato al mese, dalle ore 9:00 alle ore 12:00, da settembre a luglio - Per informazioni Tel. 06.67791

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 52, 53, 62, 63, 71, 80, 83, 85, 119, 160, 492 (fermata LARGO CHIGI)

LINK ESTERNI:
Palazzo Chigi calendario delle visite

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(Colonna di Marco Aurelio 180-193 d.C. a Piazza Colonna / Foto di Warren LeMay licensed under CC0 1.0)

Piazza Colonna

Piazza Colonna che prende il nome dalla famosa colonna coclide, in età classica, il lato di fondo (dove è ora palazzo Wedekind oggi sede del quotidiano “Il Tempo”) era occupato dal tempio di Marco Aurelio, mentre gli altri lati erano a portici e quello a est era occupato da tre isolati di età adrianea adibiti ad abitazioni e botteghe. Posta nel Medioevo all’incrocio di due percorsi di pellegrini - da porta Salaria a ponte Sant’Angelo e da porta del Popolo al Campidoglio - con la fine del ‘500 la piazza iniziò ad assumere l’aspetto mantenuto sino allo scorcio del XIX secolo (papa Sisto V restaurò la colonna e iniziò la demolizione - completata da papa Alessandro VII - delle modeste case che vi affacciavano, sostituite da palazzi nobiliari: Del Bufalo poi Ferrajoli, Aldobrandini poi Chigi, Giustini poi Piombino), e l’ubicazione lungo il Corso ne fece quasi il foro della città papale (nell’800 vi ebbe sede la direzione generale delle Poste pontificie e vi furono aperti frequentati caffè; famosi furono anche i concerti bandistici). L’allargamento del Corso previsto dal piano del 1873 comportò la demolizione del lato est e la costruzione della galleria Colonna. La Colonna di Marco Aurelio venne eretta nel 180-193 per celebrare le vittorie dell’imperatore nelle guerre contro Marcomanni, Quadi e Sarmati; le scene del rilievo continuo (campagna germanica del 172-173 in basso; campagna sarmatica del 174-175 in alto), separate da una Vittoria, presentano uno stile meno raffinato di quello della Colonna Traiana cui si ispirano, ma più espressivo. Tutta in marmo lunense e con un fusto alto 29.6 metri (con la base e il capitello 42 metri) e dal diametro di 3.7 metri, spiccava in origine da un basamento (altezza 10.5 metri) i cui quattro lati erano decorati con fregi e festoni sorretti da Vittorie e da una scena di sottomissione di Barbari; all’interno del fusto, composto di 28 rocchi, una scala a chiocciola illuminata da feritoie sale alla sommità, dove era la statua dell’imperatore, andata persa nel Medioevo. All’interno di Domenico Fontana sotto papa Sisto V (1588-1589) risalgono la base attuale e la collocazione della statua bronzea di San Paolo (Leonardo Sormani e Tommaso Della Porta), e nella stessa occasione Giacomo Longhi Silla e Matteo da Città di Castello rifecero molte delle figure andate perdute nella parte centrale e alta. A est della colonna è l’elegante fontana, a vasca ovale con fasce e teste leonine di marmo bianco, disegnata da Giacomo Della Porta (1576-1577) ma modificata nel 1830 sostituendo i due gruppo con conchiglie e delfini (Achille Stocchi) ai quattro obelischi originari che gettavano acqua.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Colonna - Il monumento è visibile tutti i giorni 24 ore su 24

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 52, 53, 62, 63, 71, 80, 83, 85, 119, 160, 492 (fermata LARGO CHIGI)

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