Palazzo della Cancelleria

(Palazzo della Cancelleria, Cortile interno / Foto di Peter1936F licensed under CC BY-SA 3.0)

Palazzo della Cancelleria

Il Palazzo della Cancelleria, che occupa il lato ovest della piazza, è il prototipo della seconda generazione degli edifici romani del Rinascimento che segna, non solo cronologicamente, il passaggio al nuovo secolo: derivato dal palazzo di Venezia nella tipologia di residenza cardinalizia inglobante la chiesa titolare e nell’idea del blocco chiuso, testimonia nel linguaggio dei prospetti e nel cortile l’innesto delle esperienze urbinati e lombarde su quelle fiorentine. Il cardinale Raffaele Riario, divenuto nel 1483 titolare della basilica di San Lorenzo in Damaso e preso possesso dell’annesso palazzo, ne decise la ricostruzione come propria dimora. I lavori, iniziati intorno al 1485 (nel 1495 era compiuta la facciata), si interruppero dal 1499 al 1503 e si conclusero tra il 1511 e il 1513 (gli stemmi di papa Sisto IV e di papa Giulio II, agli angoli della facciata, ricordano i pontefici sotto i quali iniziò e terminò la riedificazione); poco dopo l’edificio, confiscato ai Riario, divenne sede della Cancelleria Apostolica. Nel ‘500 si completò la decorazione interna (Salone dei Cento Giorni) e l’appartamento cardinalizio, mentre altri interventi si ebbero nel ‘600 ma soprattutto nel ‘700, quando Pietro Ottoboni vi costruì un piccolo teatro su progetto di Filippo Juvarra (non più esistente). Dalla fine del XVIII secolo le vicende del palazzo si allacciarono a quelle politiche: nel 1798-1799 fu sede del Tribunale della Repubblica e nel 1810 della Corte imperiale (scritta sopra il portale), nel 1848 del Parlamento romano e l’anno successivo della Costituente (il 9 febbraio vi fu proclamata la Repubblica romana); dopo il 1870 rimase sede del cardinale cancelliere, col privilegio della extraterritorialità confermato dai Patti Lateranensi. Dopo i grandi restauri sotto papa Pio XI e Pio XII, ospita attualmente il Tribunale della Sacra Romana Rota, la Pontificia Accademia Romana di Archeologia e la Pontificia Commissione per i Beni Culturale della Chiesa. Il problema della paternità dell’architettura è tuttora aperto: se nel palazzo di Venezia era evidente l’influenza di Leon Battista Alberti, qui lo è, in modo più tangibile e unitario, quella di Bramante, la cui partecipazione a una fase avanzata dei lavori è testimoniata ma non precisata da Giorgio Vasari, che ne dice autore Antonio Da Montecavallo (forse fratello di Andrea Bregno e probabile esecutore). L’attribuzione a Bramante dell’intero progetto, affermata per tutto l’800, è oggi esclusa per ragioni cronologiche (l’architetto, che pure fu brevemente a Roma nel 1493, restò a Milano fino al 1499), ma un suo intervento diretto può ammettersi nell’ultima fase della costruzione, i in particolare nel cortile; bramantesca è comunque già la concezione ritmica della facciata, espressa con un linguaggio grafico, più che plastico, ancora di ascendenza lombarda.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza della Cancelleria, 1 - Aperto tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 19:30 - Per informazioni Tel. 06.69887616 / 06.69887566

COME ARRIVARCI:
BUS 40, 46, 62, 64, 190F, 916, 916F (fermata CHIESA NUOVA) 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO)

LINK ESTERNI:
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(Palazzo della Cancelleria, "Salone dei Cento Giorni" / Foto di Gradiva licensed under CC BY-SA 3.0)

Palazzo della Cancelleria

All’interno del Palazzo, il portale con colonne di granito sorreggenti il balcone e con gli elementi araldici del cardinale Alessandro Peretti, aggiunte di Domenico Fontana del 1589, dà accesso al Cortile a tre ordini: i primi due ad archi su colonne di granito con capitelli tuscanici a rosette e pilastri angolari articolati e con fasce di marmo con rilievi entro clipei (nei pennacchi tra gli archi è la rosa Riario, che ritorna in chiave delle volte a crociera; nei peducci di queste ultime, gigli del cardinale Alessandro Farnese), il terzo a parete fi laterizio scandita da lesene con capitelli compositi, tra cui si aprono le finestre rettangolari e quelle sovrastanti ad arco più piccole. Nell’impostazione generale il cortile è di derivazione urbinate, per la parete sopra il portico a colonne e le finestre impostate sullo stesso piano delle lesene, ed è oggi concordemente attribuito a Bramante quanto meno per l’ideazione, mentre l’esecuzione potrebbe essere ascritta ad Antonio o ad Andrea Bregno, che realizzò molti particolari di scultura decorativa nel palazzo. Al primo piano, rilevanti sono la Sala Riaria (o Aula Magna), decorata sotto papa Clemente XI (1718) e restaurata nel 1939: nella parete di fondo, “quadrante di orologio” dipinto dal Baciccia (la fascia inferiore delle pareti è decorata da temi celebranti il pontificato di papa Clemente XI), il Salone dei Cento Giorni, le cui pareti sono decorate dagli affreschi (“Allegorie e fatti di Paolo III”) entro architetture dipinte, ideati da Giorgio Vasari ed eseguiti con aiuti nel 1546. Nell’ Appartamento Cardinalizio, disposto lungo i lati su corso Vittorio e sul giardino, si trovano la cappella del Pallio, decorata con stucchi e dipinti da Francesco Salviati, e il salone di Studio, con volta affrescata da Perin del Vaga (“scene bibliche”). In un mezzanino nell’ala nordest si trova la Stufetta, bagno con pianta a croce greca con pilastri smussati datato al 1515-1520 e attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane: della decorazione affrescata resta la vota, con “pergolato” ascritto a Baldassarre Peruzzi. Le esplorazioni archeologiche effettuate intorno al 1940 hanno portato al ritrovamento, oltre all’ara dei Vicomagistri e ai cosiddetti rilievi della Cancelleria ora ai Musei Vaticani, di un mitreo, di un tratto dell’ “Euripus”, canale artificiale che collegava lo “stagnum Agrippae” al Tevere costeggiando nel senso della lunghezza il palazzo, e del “sepolcro del console Aulo Irzio”, costituito da un recito quadrato con pareti in laterizio e copertura a doppio spiovente in lastroni di travertino.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza della Cancelleria, 1 - Aperto tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 19:30 - Per informazioni Tel. 06.69887616 / 06.69887566

COME ARRIVARCI:
BUS 40, 46, 62, 64, 190F, 916, 916F (fermata CHIESA NUOVA) 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO)

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