(Facciata del Pantheon / Foto di NikonZ7II licensed under CC BY-SA 4.0)

Pantheon

Il Pantheon, uno dei monumenti romani più celebri per stato di conservazione, grandiosità e sapienza costruttiva, oltre che per la singolare tipologia che contamina la cella rotonda a cupola di tipo termale con il tradizione pronao a timpano. Il tempio primitivo, di cui si conservano tracce a due metri sotto il piano del portico, fu costruito nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, restaurato da Domiziano dopo l’incendio dell’80 e da Traiano; Adriano lo ricostruì nel 118-125 (l’edificio originario era rettangolare e rivolto a sud), riproponendo nella fronte l’iscrizione originaria che falsò la datazione dell’edificio finché gli studi sui bolli laterizi e gli scavi dell’800 permisero di ricostruirne l’esatta cronologia. I lavori furono terminati da Antonino Pio, mentre nel 202 Settimio Severo e Caracalla eseguirono i restauri ricordati nella piccola iscrizione sotto quella principale. Il monumento restò in abbandono per quasi due secoli, finché nel 608 fu ceduto dall’imperatore Foca a papa Bonifacio IV, che lo dedicò alla Madonna e a tutti i martiri. Costante II lo spogliò (663) del manto in bronzo dorato del tetto, che fu rifatto in piombo da papa Gregorio III (735). Adoperato talora come fortilizio, fu dotato di un palazzo destinato a sede pontificia (1153-1154) e di un campanile al centro del frontone (1270). Nel 1625 papa Urbano VIII Barberini asportò il rivestimento bronzeo delle travi del portico per farne 80 cannoni per Castel Sant’Angelo e le quattro colonne tortili del baldacchino di San Pietro (da ciò la celebra pasquinata “Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”), fece rimpiazzare la colonna d’angolo a sinistra della facciata e innalzare da Gian Lorenzo Bernini (1626-1627) due campanili ai lati dell’attico (le “orecchie d’asino”) in luogo di quello centrale. Papa Alessandro II sostituì altre due colonne sul lato sinistro e fece abbassare il livello della piazza; papa Clemente IX nel 1668 circondò il pronao con una cancellata per impedire che nel portico si estendesse il mercato che si svolgeva sulla piazza; papa Benedetto XIV nel 1747 rifece l’attico interno. Il risanamento della zona fu avviato da papa Pio VII e continuato da papa Pio IX, che rinnovò in parte il pavimento interno; divenuto nel 1870 sacrario dei re d’Italia, fu restaurato con l’eliminazione delle cancellate, il completo isolamento dei fianchi, lo scavo delle adiacenze e la demolizione dei campanili (1881-1883). La facciata era in origine elevata su scalinata e preceduta da una piazza allungata, i cui portici celavano la rotonda retrostante creando un effetto di totale separazione dalla percezione spaziale dell’interno; il “Pronao” (largo 33 metri e profondo 16), con 16 colonne monolitiche (8 sulla fronte e le altre disposte in profondità a formare tre navate) in granito grigio e rosa alte 13 metri, è coronato da un frontone, ornato in origine di un rilievo in bronzo e sormontato da un secondo timpano più alto e arretrato. I battenti di bronzo della porta non sono, come spesso ritenuto, quelli antichi ma risalgono a un pressoché totale rifacimento dell’età di papa Pio IV. Ai lati del portale sono due nicchie, destinate probabilmente alle statue di Augusto e di Agrippa; in due vani retrostanti erano ricavate due scale (si conserva quella di sinistra) per il controllo delle parti alte dell’edificio e dell’esterno della cupola. Un corpo parallelepipedo rivestito in marmo media l’attacco fra il pronao e la “Rotonda”; quest’ultima presenta muri laterizi, dello spessore di 6,2 metri scanditi da nicchie, volte e archi di scarico che alleggeriscono la struttura. La cupola, del diametro di 43,3 metri pari all’altezza del pavimento al suo colmo, fu voltata su un’unica centina emisferica con un getto di conglomerato, contenente lapillo vulcanico in modo da alleggerirlo.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza delle Rotonda - La Basilica è aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 19:00, Chiuso 1/o gennaio, 15 agosto e 25 dicembre - Per informazioni Tel. 06.68300230

COME ARRIVARCI:
BUS 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO) 62, 63, 83, 85, 119, 160, 492, 628 (fermata CORSO/MINGHETTI) 30, 40, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata ARGENTINA)

LINK ESTERNI:
Pantheon

Segui Monno Roma su:

(Planimetria del Pantheon)

Pantheon

L’interno della Pantheon è articolato da sette nicchioni alternativamente semicircolari e rettangolari, con sulla fronte, delimitata da lesene angoli, due colonne scanalate monolitiche in giallo antico e pavonazzetto alte 8,9 metri; il nicchione di fondo è invece sormontato da un arco, simmetrico a quello sovrastante l’ingresso. Nello spazio tra i nicchioni sotto otto edicole con colonnine che sostengono timpani triangolari e arcuati. Al di sopra corre la trabeazione, sovrastata da un attico rifatto da Paolo Posi nel 1747, con finestre cieche timpanate alternate a riquadri (un restauro del 1930 in corrispondenza dell’ultimo nicchione a destra ha riproposto la decorazione originaria, in marmi policromi a lesene alternate a finestre con transenne). Al di sopra, la grande volta è decorata da cinque ordini di cassettoni (28 per ordine) che vanno restringendosi verso l’alto, dove si apre l’occhio (del diametro di 9 metri circa e orlato di bronzo), che costituisce l’unica apertura. Il pavimento a quadrati e cerchi inscritti, che utilizza vari marmi, è in buona parte originario. Cappella [A]: “Annunciazione”, affresco attribuito a Melozzo da Forlì; Edicola [B]: “Coronazione della Vergine”, affresco del XIV secolo; Cappella [C]: “tomba di Vittorio Emanuele II (1878) su disegno di Manfredo Manfredi; Edicola [D]: “Sant’Anna e la Vergine” di Lorenzo Ottoni; Cappella [E]: “Madonna e i SS. Francesco e Giovanni Battista” di scuola umbro-laziale del XV secolo; Edicola [F] “San Rasio martire” di Bernardino Cametti. Altare Maggiore [G], su progetto di Alessandro Specchi: in alto, “Madonna col Bambino” romano-bizantina (VII secolo) su tavola, rivestita in argento; Edicola [H]: “Sant’Anastasio” di Francesco Moderati (1717); Cappella [I]: “Crocifisso” del XVI secolo; Edicola [K]: “Madonna del Sasso”, scultura del Lorenzetto (1520) commissionata da Raffaello per la propria sottostante tomba (l’epitafio è di Pietro Bembo); a destra, lapide in ricordo di Maria Bibbiena, fidanzata di Raffaello; a sinistra, “busto di Raffaello” di Giuseppe Fabbris (1833). Cappella [L]: “tombe di Umberto I” (Giuseppe Sacconi, 1900) e di “Margherita di Savoia” (1926); Edicola [M]: a sinistra, “monumento funerario di Baldassarre Peruzzi (1921); Cappella [N] (dei Virtuosi del Pantheon): “San Giuseppe e Gesù fanciullo”, gruppo di Vincenzo De Rossi (1550-1560); ai lati , “Presepio e Adorazione dei Magi” di Francesco Cozza (1660); alle pareti, rilievi in stucco raffiguranti il “Riposo della fuga in Egitto” (Carlo Monaldi, 1728) e il “Sogno di San Giuseppe” (Paolo Benaglia, 1728); in alto, “Sibilla Cumana” di Ludovico Gimignani (1674), “Mosè” di Francesco Rosa (1674), “Eterno Padre” di Giovanni Battista Peruzzini (1674), “David” di Luigi Garzi (1674), “Sibilla Eritrea” di Giovanni Andrea Carlone (1674); “epigrafi funebri” dei virtuosi Flaminio Vacca (1605), Taddeo Zuccari (1566), Perin del Vaga (1547). Edicola [O]: “Incredulità di San Tommaso” di Pietro Paolo Bonzi.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza delle Rotonda - La Basilica è aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 19:00, Chiuso 1/o gennaio, 15 agosto e 25 dicembre - Per informazioni Tel. 06.68300230

COME ARRIVARCI:
BUS 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO) 62, 63, 83, 85, 119, 160, 492, 628 (fermata CORSO/MINGHETTI) 30, 40, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata ARGENTINA)

LINK ESTERNI:
Pantheon

Segui Monno Roma su:

(Piazza della Rotonda, "fontana" di Giacomo della Porta, 1575-1576 / Foto di Pixabay)

Piazza della Rotonda

Piazza della Rotonda, nota anche come Piazza del Pantheon, è dominata dalla mole cilindrica del Pantheon - da cui l’altro nome - e caratterizzata dalle facciate settecentesche di edifici che in parte ricalcano lo spazio porticato posto nell’antichità davanti al tempio (un’iscrizione nei pressi del n. 14 ricorda il mercato che qui si teneva fino al 1847). Al centro si trova la “fontana”, in marmo bigio africano, disegnata da Giacomo Della Porta e scolpita da Leonardo Sormani (1575): a pianta mistilinea su piattaforma a gradini adorna di maschere e delfini zampillanti acqua (gli attuali sono del restauro del 1880), era in origine sormontata da una tazza su balaustro; il piccolo “obelisco di Ramsses II” che la corona, portato a Roma da Domiziano e proveniente dall’Iseo Campense (tempio dedicato alal dività egiziana Iside), vi fu sovrapposto da papa Clemente XI nel 1711 trasferendolo dalla vicina piazza di San Macuto. Il lato sud della piazza è occupato dall’imponente mole del “Pantheon”, uno dei monumenti romani più celebri per stato di conservazione, grandiosità e sapienza costruttiva, oltre che per la singolare tipologia che contamina la cella rotonda a cupola di tipo termale con il tradizionale pronao a timpano.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza della Rotonda - La fontana è visibile tutti i giorni 24 ore su 24 - Per informazioni Tel. 06.6789792

COME ARRIVARCI:
BUS 30, 70, 81, 87, 492, 628 (fermata RINASCIMENTO) 62, 63, 83, 85, 119, 160, 492, 628 (fermata CORSO/MINGHETTI)

LINK ESTERNI:

Segui Monno Roma su: