Quartiere Appio Claudio

(immagine di Google Maps)

Quartiere Appio Claudio

Appio Claudio è il XXV quartiere di Roma, tra la via Tuscolana e l’ Appia Nuova, deve il suo nome ad Appio Claudio, a cui gli è stata dedicata una via nei pressi del Parco degli Acquedotti. Fu censore e console di Roma in epoca repubblicana e a cui si deve anche la costruzione del primo acquedotto e della via Appia. IL quartiere si sviluppò tra gli anni ’30 e gli anni ’50 grazie anche all’intervento dell’INA-Casa e per la vicinanza degli stabilimenti cinematografici di Cinecittà, ne testimoniano i film del neorealismo. Gran parte del quartiere è occupato dal “Parco degli Acquedotti” detto anche parco di San Policarpo per la vicinanza della chiesa. Un’area che si sviluppa su 240 ettari di verde e resti archeologici, compreso tra via Lemonia, via delle Capannelle e viale Appio Claudio. E’ percorso da uno dei tratti più suggestivi dell’Acquedotto Claudio, Felice, Iulia e dell’Acqua Marcia; quello più importante è senza dubbio l’Acquedotto Claudio o Aqua Claudia, uno dei più importanti dell’antica Roma (38-52 d.C.). L’intera area era nota anche come “Roma Vecchia” (XIII secolo) dalle rovine della vicina Villa dei Setti Bassi e di altri monumenti romani rinvenuti nell’area. Oltre Agli acquedotti nel parco si trovano altri reperti archeologici, tra cui la Villa delle Vignacce, una delle più estese ville del suburbio dell’antica Roma (I-VI secolo d.C.) a cui appartenne a Quinto Servilio Pudente e la “tomba dei Cento Scalini” una camera funeraria composta da un sarcofago inserito in una nicchia sormontata da un arco a tutto sesto, alla quale si accedeva tramite una galleria a dromos composta da 77 gradini (diversamente da quanto tramandato dalla tradizione) databile tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C. Il Parco per la sua estensione e per la sua bellezza fu utilizzato come set cinematografico per diverse produzioni tra cui “La dolce vita” di Federico Fellini; “Mamma Roma” diretto da Pier Paolo Pasolini; “Il marchese del Grillo” di Mario Monicelli; “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino oltre a varie serie televisive. Più a sud del quartiere, verso la via Appia Nuova, sorge la “borgata Statuario”, lottizzata in seguito a una convenzione del 1940, il cui nome deriva dalle numerose statue della Villa dei Quintili che in copia ancora ornano i caratteristici edifici del nucleo originario.
Il quartiere Appio Claudio confina con: Q.VIII/Tuscolano, Q.XXIV/Don Bosco, Q.XXVI/Appio Pignatelli e con la zone di Torricola e Capannelle.

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