Villa Farnesina

(Villa Farnesina / Foto di Peter1936F licensed under CC BY-SA 3.0)

Villa Farnesina

Villa Farnesina, che fronteggia palazzo Corsini, riassume, sia nell’architettura sia nell’eccezionale apparato decorativo interno, i principi di equilibrio, armonia e proporzione propri del classicismo romano del primo ‘500. Voluta dal banchiere senese Agostino Chigi, che affidò l’incarico al concittadino Baldassarre Peruzzi (1506-1510, con interventi protrattisi fino al 1520), dopo la sua morte (1520) decadde e fu depauperata degli arredi e delle opere d’arte; nel 1590 passò ai Farnese (da cui prese il nome attuale), nel 1714 ai Borbone di Napoli e nel 1861 all’ambasciatore Bermudez de Castro che due anni dopo la fece pesantemente restaurare. Nel 1884 l’apertura del lungotevere comportò la distruzione di parte dei giardini e della loggia sul fiume forse opera di Raffaello. Lo stato italiano, divenutone proprietario nel 1927, ha eseguito restauri nel 1929-1942 e, a più riprese, nel 1969-1983. E’ uno dei primi esempi di villa a blocco centrale, con loggia a cinque arcate, serrata tra due avancorpi laterali. Organicamente inserita nel verde, è articolata in superfici scandite da due ordini sovrapposti di paraste doriche coronate da un alto fregio scolpito a putti e festoni. La chiusura a vetrate delle arcate della loggia, necessaria per la protezione degli affreschi, ha modificato l’originaria percezione dei pieni e dei vuoti.

ORARI E INDIRIZZI:
Via della Lungara, 230 - Aperta da lunedì a sabato dalle ore 9:00 alle ore 14:00 e seconda domenica del mese - Per informazioni Tel. 06.68027268

COME ARRIVARCI:
BUS 23, 280 (fermata LUNGOTEVERE FARNESINA)

LINK ESTERNI:
Villa Farnesina

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(Villa Farnesina e gli affreschi di Raffaello / Video di Massimo Nalli)

Villa Farnesina

Dall’ Atrio, creato nell’800, si passa nella Loggia di Psiche: nella volta i celebri affreschi relativi alla “favola di Psiche”, tratta dall’ "Asino d’Oro" di Apuleio, eseguiti su cartoni di Raffaello quasi interamente dagli allievi Giulio Romano, Giovanni Francesco Penni, Raffaellino del Colle e Giovanni da Udine (autore dei festoni), compiuti nel 1517 e ripassati da Carlo Maratta nel 1693-1694. Al centro del complesso sistema figurativo, "Il concilio degli Dei" e "il convito nunziale", entro finti arazzi tesi tra festoni; nei peducci, vari episodi della favola; nelle vele delle lunette, geni con gli attributi delle varie divinità. A sinistra, nella Sala del Fregio, le belle raffigurazioni mitologiche furono affrescate al sommo delle pareti da Baldassarre Peruzzi. Dalla loggia si accede alla Sala di Galatea, i cui archi aperti sul giardino furono chiusi nel 1650. I dipinti, in gran parte ritoccati nel 1863, sono stati restaurati nel 1969-1973. Il soffitto del Peruzzi (1511) si articola in spazi geometrici divisi dall’architettura dipinta che si raccorda alle pareti; i temi mitologici e astrologici compongono l’oroscopo di Agostino Chigi. Sulla parete grande, il celebre affresco di Raffaello (1513-1514) mostra "Galatea" su un cocchio tirato da delfini, con le creature marine del corteggio. A sinistra di questa, "Polifemo" di Sebastiano del Piombo (1512-1513), al quale si devono anche le lunette che rivelano il vivace cromatismo della cultura veneziana dell’artista e illustrano le "Metamorfosi" di Ovidio (1511-1512): i "Miti di Teseo, di Filomele, di Agraulo ed Erse, di Dedalo e Icaro"; la "Caduta di Fetonte"; "Giunone sul carro alato"; "Scilla"; "Orizia". Al Peruzzi va attribuita la testa monocroma tradizionalmente assegnata a Michelangelo; le grottesche delle paraste sono state riferite a Domenico Beccafumi; i "paesaggi" degli altri riquadri sono del 1650. Al piano superiore il Salone delle Prospettive, affrescato dal Peruzzi e da aiuti (1518-1519), completamente ridipinto nel 1863 e ripristinato dai restauri del 1976-1983, è interessante per l’impianto prospettivo delle finte logge che affacciano su vedute di Roma. Sopra il camino, la "Fucina di Vulcano"; al sommo delle pareti, "scene mitologiche". In questa sala tenne il banchetto nuziale Agostino Chigi nel 1519; alle nozze allude la decorazione della sala attigua, già "Camera da letto", affrescata dal Sodoma (1517) con le "Nozze di Alessandro e Rossane, Alessandro e la famiglia di Dario", la "Fucina di Vulcano e Alessandro e Bucefalo"; ritoccati da Carlo Maratta, sono stati restaurati nel 1974-1976.

ORARI E INDIRIZZI:
Via della Lungara, 230 - Aperta da lunedì a sabato dalle ore 9:00 alle ore 14:00 e seconda domenica del mese - Per informazione el. 06.68027268

COME ARRIVARCI:
BUS 23, 280 (fermata LUNGOTEVERE FARNESINA)

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