Quartiere Ardeatino

(immagine di Google Maps)

Quartiere Ardeatino

Ardeatino è il XX quartiere di Roma e prende il nome dalla via Ardeatina. La strada, il cui nome deriva da Ardea (l’attuale omonima cittadina) capitale dei Rutuli, usciva dalle Mura Serviane per la Porta Nevia, attraversava il recinto aureliano presso la posterula Ardeatina e proseguiva parallela con il tracciato della via Appia Antica fino alla chiesa del “Domine Quo Vadis?”, più propriamente intitolata a Santa Maria in Palmis, risale al IX secolo ma venne riedificata nel XVI-XVII secolo. Il luogo di culto si vuole sorto ove Gesù sarebbe apparso a San Pietro che fuggiva da Roma per scampare alla persecuzione di Nerone. L’itinerario si inoltra a sud di Roma in un paesaggio collinare quasi completamente agricolo, preservato dai vincoli del piano regolatore del 1962 e successivamente dall’inserimento al limite del parco dell’Appia Antica. Alle testimonianze di età romana e cristiana (Catacombe di Domitilla) si alternano torri e casali fortificati, posti quasi sempre in posizione strategica, che documentano la fase medievale di urbanizzazione del territorio. Fuori Porta San Sebastiano, si ripercorre la via Appia Antica fino alla chiesa del Domine Quo Vadis?, dove si stacca a destra della consolare la via Ardeatina, che prosegue tra alberi e muri delimitanti campi coltivati fino a incrociare a destra la via delle Sette Chiese; è questa la medievale “via Paradisi”, ultimo tratto del percorso devozionale di visita alle Sette Chiese (le quattro basiliche patriarcali, San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano) istituito da San Filippo Neri nel 1552 e al quale vennero aggiunte a fine XVI secolo l’Abbazia delle Tre Fontane e la chiesa dell’Annunziatella. Al numero 282 è l’ingresso alle “Catacombe di Domitilla”, le più estese di Roma (le gallerie sotterranee hanno uno sviluppo di 15 km.) con quelle di San Callisto formatesi nel III secolo nella tenuta che era stata proprietà di Flavia Domitilla, nipote di Vespasiano, e sviluppatesi nel IV e V secolo su tre piani a partire da sette ipogei primitivi pagani e cristiani. Poco oltre l’Ardeatina le “Fosse Ardeatine”, le cave assurte a tragica notorietà nel corso della seconda guerra mondiale per il massacro, perpetrato dalle forze d’occupazione tedesche il 24 marzo 1944 per rappresaglia contro l’attentato di via Rasella, di 335 civili scelti a caso fra detenuti, Ebrei e persone senza precedenti penali. La via Appia Antica, lasciato a destra il vicolo delle Sette Chiese, forma a sinistra uno slargo, con al centro la colonna commemorativa del restauro dell’Appia, a destra è la basilica di San Sebastiano Fuori le Mura e le catacombe. Eretta là ove, secondo la tradizione, erano custoditi i corpi degli apostoli Pietro e Paolo, qui trasferiti nel 258 dalle Vie Cornelia e Ostiense in epoca di persecuzione e ritornati nei siti originari quando furono edificate le basiliche a loro dedicate. Lungo la direttrice della via Ardeatina e Laurentina, la “Tenuta di Tormarancia”, 200 ettari di campagna romana miracolosamente intatti e ricca sia da un punto di vista botanico che faunistico, caratterizzata dalla presenza di numerosi insediamenti residenziali di epoca romana oltre alla scoperta di reperti archeologici.
Il quartiere Ardeatino confina con: R.XIX/Celio, R.XXI/San Saba, Q.IX/Appio Latino, Q.X/Ostiense, Q.XXVI/Appio Pignatelli, Q.XXXI/Giuliano-Dalmata, Q.XXXII/Europa, e con le zone di Torricola e Cecchignola.

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