Isola Tiberina

(l'Isola Tiberina vista da Ponte Garibaldi / Foto di Miwok licensed under CC0 1.0)

Isola Tiberina

L’isola Tiberina, cui si accede a piedi per il ponte (a valle si distinguono i ruderi del ponte Rotto), è detta anche dei due ponti: il Fabricio (che la collega alla riva sinistra, “Licaonia” nel Medioevo) e di San Bartolomeo, ‘600-‘700 (che la collega alla riva destra, chiamato anche “Cestio”, costruito da Lucio Sestio tra il 46 e 44 a.C.). Secondo la leggenda, l'isola Tiberina si sarebbe formata in modo singolare dovuta all’accumulo di fango sulle messi Tarquinio il Superbo gettate nel Tevere dai Romani quando lo cacciarono, è in realtà tufacea, come i vicini colli. Guado naturale, fu determinante per il costituirsi di insediamenti stabili sulle alture circostanti e venne collegata alla terraferma da due ponti verosimilmente dapprima lignei e poi (I secolo) in muratura, uniti da una via (“vicus Cesorii”). Luogo di culto per varie divinità, fu dedicata principalmente al dio della medicina, Esculapio, il cui serpente, portato a Roma da Epidauro per debellare la peste del 293 a.C., saltando dalla nave che lo trasportava avrebbe indicato il sito del tempio. La leggenda e il profilo dell’isola suggerirono la sistemazione del perimetro esterno in forma di nave da guerra, con arginature a terrapieno attrezzate per gli ormeggi e forse con un obelisco come albero maestro. Nel Medioevo lo spoglio e il generale degrado del fiume ne alterarono la fisionomia con la formazione per distacco di un isolotto verso monte - rinsaldato nel 1791 - ma a fine ‘500 la tradizione sanitaria dell’isola, favorita anche dalla presenta di una fonte d’acqua ritenuta salutare, fu rinverdita con la costruzione del primo nucleo dell’ospedale e tutta l’area divenne lazzaretto durante la peste del 1656. Profondamente alterata dalla sistemazione degli argini a fine ‘800, dalla manomissione del ponte Cestio e dalla ricostruzione dell’ospedale, ha però mantenuto il carattere di appartato luogo di cura e di culto. Oggi la visita dell’isola e preceduta da una pittoresca piazzetta con al centro una "guglia" completamente in marmo innalzato per volontà di papa Pio IX, dall’artista romano Ignazio Jacometti (1869) in coincidenza con l’inizio del Concilio Vaticano I. Di fronte, la chiesa di San Bartolomeo all’Isola, eretta dall’imperatore Ottone III di Sassonia, sulle rovine del tempio di Esculapio. Fronteggia la chiesa l’ospedale Fatebenefratelli, fondato dai seguaci di San Giovanni di Dio nel 1582-1584 e completamente rimodernato da Cesare Bazzani nel 1930-1934. Gli è annessa sulla destra la chiesa di San Giovanni Calibita, sorta nell’area del tempio di “Iuppiter Iurarius”. Dalla piazzetta d’ingresso all’ospedale, una scala scende alla banchina che consente il periplo dell’isola (sul lato della punta a valle lambito dal ramo sinistro del fiume, parte della prua e della fiancata della ‘nave’ in travertino con resti della “figura di Esculapio”, riconoscibile per il bastone con il serpente, e una testa di toro, forse una bitta d’ormeggio). La "torre Caetani" (già parte di una rocca medievale) sorveglia l’accesso dal "ponte Fabricio", detto popolarmente “dei Quattro Capi” per le due erme romane quadrifronti sui parapetti. Costruito da Lucio Fabricio (62 a.C.), si è conservato quasi integro, a due arcate con estradosso in travertino (iscrizioni del costruttore) e arco minore sul pilone centrale con epigrafi del collaudo. Più volte restaurato per le piene del fiume (il rivestimento originale in travertino dei blocchi di tufo e peperino fu sostituito dal II secolo con cortine in mattoni), fu detto nel Medioevo “pons Judaerorum” per la prossimità del Ghetto. durante l’ “Estate Romana”, si svolge il Festival Cinematografico e Culturale dell’ “Isola del Cinema” con anteprime e pellicole inedite, incontri con registi e attori italiani e internazionali e i migliori film della precedente stagione.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza San Bartolomeo all’Isola - L’Isola è visibile tutti i giorni 24 ore su 24 - Per informazioni Tel. 06.0608

COME ARRIVARCI:
BUS H (fermata GIOACCHINO BELLI) 23, 280 (fermata LUNGOTEVERE ALBERTESCHI e PIAZZA MONTE SAVELLO) - TRAM 8 (fermata GIACCHINO BELLI)

LINK ESTERNI:
L'Isola Tiberina
Sovrintendenza L'Isola del Cinema

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