Rione Ripa

(immagine di Google Maps)

Rione Ripa

Ripa è il XII rione di Roma, si affaccia sulle rive del Tevere dove c’era il porto fluviale più grande di Roma chiamato Ripa Grande, da cui deriva il nome. Il rione comprende l’Aventino, l’Isola Tiberina, nota anche come Insula Tiberina, l’unica isola sul Tevere collegata alle due rive dal Ponte Cestio e dal Ponte Fabricio, e la valle Murcia, luogo dove ebbe inizio la storia di Roma. La leggenda racconta che il Velabro (Velabrum), un’area pianeggiante situata tra il fiume Tevere e il Foro Romano, tra i colli del Campidoglio e del Palatino, in origine era paludosa e soggetta alle inondazioni del Tevere: qui, sempre secondo la leggenda, si sarebbe arenata, alle pendici del Palatino, la cesta, trovata da Faustulus (un pastore di porci), con i gemelli Romolo e Remo. Nell’area si insediarono attività commerciali e produttive legate soprattutto al settore alimentare, mentre sul vicino Vicus Tuscus (borgo etrusco) erano presenti mercanti di stoffe e di abiti. Nel tempo, al limite verso il Foro Boario, sorse l'arco di Giano, identificato come l'Arcus Divi Constantini citato nel Velabro dai Cataloghi regionari. La zona mantenne la sua funzione commerciale fino al VI secolo, quando una disastrosa alluvione del Tevere, ricordata nel 589, dovette rialzare il livello del terreno. In seguito vi si insediarono istituzioni ecclesiastiche ed assistenziali, come le chiese di San Teodoro (VI secolo) e di San Giorgio in Velabro (IX secolo). La valle è ricordata anche per la presenza del Circo Massimo dove si svolgevano corse di bighe e di cavalli, attività introdotta da Tarquino Prisco. Il Circo in quel tempo veniva descritto come una delle sette meraviglie del mondo, capace di contenere 300.000 spettatori, restò in uso fino al 549. Al termine di via dei Cerchi, che corrisponde al Foro Boario (mercato del bestiame dell’antica Roma), a destra spunta tra gli alberi la casa dei Pierleoni (sec. XIII-XIV) mentre lo spazio erboso verso il Tevere è occupato da due templi, uno circolare e l’altro rettangolare, isolati dalle demolizioni del 1924-25: Il primo è il cosiddetto tempio della Fortuna Virile, databile ai secoli II-I a.C., che è ormai identificato con certezza con il tempio di Portunus, tra i meglio conservati a Roma; il secondo, noto come tempio di Vesta perché circolare al pari di quello del Foro Romano, è da identificarsi probabilmente con il tempio dedicato a Ercole Vincitore (fine II secolo a.C.) ampiamente restaurato sotto Tiberio. Completa lo spiazzo erboso la fontana dei Tritoni di Carlo Bizzaccheri (1715); difronte la basilica di Santa Maria in Cosmedin (VI secolo), nota per la celebre bocca della Verità qui collocata nel 1632 e murata nella parete del pronao della basilica. Si tratta di un grande disco di marmo, in realtà un chiusino d’età classica a forma di mascherone di divinità fluviale, collegato alla leggenda per cui i bugiardi che vi introducono la mano ne escono monchi.
Il rione Ripa confina con: R.X/Campitellie, R.XI/Sant’Angelo, R.XIX/Celio, R.XX/Testaccio, R.XXI/San Saba e Tevere.

DA VEDERE:

ISOLA TIBERINA: (Piazza San Bartolomeo all’Isola). L’isola Tiberina, cui si accede a piedi per il ponte (a valle si distinguono i ruderi del ponte Rotto), è detta anche dei due ponti il Fabricio (che la collega alla riva sinistra, “Licaonia” nel Medioevo) e di San Bartolomeo, ‘600-‘700 (che la collega alla riva destra, chiamato anche...

BASILICA SAN BARTOLOMEO ALL'ISOLA: (Piazza San Bartolomeo all’Isola, 22). La Basilica di San Bartolomeo all’Isola, fu eretta dall’imperatore Ottone III di Sassonia, sulle rovine del tempio di Esculapio, in onore del vescovo di Praga Adalberto martirizzato nel 998, per assumere la dedicazione attuale dopo l’accoglienza delle reliquie...

CHIESA SAN GIOVANNI CALIBITA: (Piazza San Bartolomeo all’Isola, 39). La chiesa di San Giovanni Calibita, annessa all’Ospedale Fatebenefratelli, sorse nell’area del tempio di “Iuppiter Iurarius” sull'Isola Tiberina. La chiesa, che inizialmente era dedicata a San Giovanni Battista, assunse l’attuale nome soltanto a partire dal ‘500, il più...

PONTE ROTTO: (Via di Ponte Rotto). All'altezza dell'Isola Tiberina è il ponte Palatino, si scorge l’arcata superstite del “pons Aemilus” (ponte Emilio), probabilmente risalente alla metà del III secolo a.C., oggi conosciuto come ponte Rotto. Ricostruito nel 179 a.C. in occasione del rifacimento del vicino porto fluviale, nel 142 a.C...

AREA SACRA DI SANT'OMOBONO: (Via Jugaro, 4). A fianco del Foro Olitorio corre l’antico “vico Jugario” dove sono visibili a destra i resti dell’Area Sacra di Sant’Omobono affiorati nelle demolizioni del 1936-1937 e scavati nel 1959-1964. Gli sterri hanno rimesso un’area di pianta rettangolare con are sacrificali (VII-VI secolo a.C.), su cui...

CHIESA SANT'ELIGIO DEI FERRARI: (Via di San Giovanni Decollato, 9). La chiesa di Sant’Eligio dei Ferrari fu eretta su una precedente dedicata a San Martino e concessa nel 1453 da papa Niccolò V all’Università dei Ferrari; ricostruita nel 1561-1562 e accresciuta nel 1577 dell’oratorio, ebbe modifiche nel ‘500, ‘600 e ‘900. L’interno...

ARCO DI GIANO: (Via del Velabro). L’arco di Giano occupa il centro di via del Velabro, che si diparte dal lato e della piazza e il cui nome deriva dalla palude fluviale (Velabro) dove Faustolo avrebbe trovato Romolo e Remo. Il monumento, forse l’ “arcus Constantini” menzionato dalle fonti antiche, è costituto da quattro piloni, con...

CLOACA MAXIMA: (Via del Velabro, 3). La Cloaca Maxima, le cui acque si possono vedere al n. 3 di via del Velabro, scendeva dall’ “Argiletum” e attraversava il Foro raccogliendo le acque defluenti dalle alture circostanti per convogliarle nel Tevere (se ne vede ancora lo sbocco nel fiume a valle del ponte Palatino); la tradizione ne...

CHIESA SAN GIORGIO IN VELABRO: (Via del Velabro, 19). La chiesa di San Giorgio in Velabro, antica diaconia (V-VI secolo) dedicata da papa Leone II a San Sebastiano. I restauri effettuati sotto papa Gregorio XVI e Pio IX permisero di chiarire le vicende costruttive della chiesa, ricostruita da papa Gregorio IV, con portico restaurato...

CHIESA SAN GIOVANNI DECOLLATO: (Via di San Giovanni Decollato, 22). La chiesa di San Giovanni Decollato, già sede dell’arciconfraternita della Misericordia, fu eretta dopo i 1490 nei pressi dell’antica chiesa di Santa Maria de Fovea. Completata a metà ‘500, fu riconsacrata da papa Benedetto XIII nel 1727 e subì nuovi restauri nel...

CASA DEI CRESCENZI: (Via Luigi Petroselli, 54). La Casa dei Crescenzi, uno fra i rarissimi edifici civili medievali rimasti, eretto nel 1040-1065 da Nicolò di Crescenzio a guardia del guado del Tevere con largo uso di materiale antico; danneggiata negli scontri seguiti alla venuta di Arrigo VII di Lussemburgo nel 1312, fu usata nella Via...

TEMPIO DI PORTUNO: (Piazza della Bocca della Verità). Il tempio di Portuno, sorge nell’attuale piazza della Bocca della Verità, il dio protettore del vicino porto fluviale, risalente al I-II secolo a.C., ebbe a lungo la denominazione di “tempio della Fortuna Virile”. Preceduto da una scalinata, l’edificio, tra i meglio conservati...

TEMPIO DI ERCOLE VINCITORE: (Piazza della Bocca della Verità). Il Tempio di Ercole Vincitore, risalente al II secolo a.C., sorge in piazza della Bocca della Verità, poco distante dal Tempio di Portuno, all’interno del foro Boario. In passato fu attribuita al Tempio di Vesta a causa della sua forma circolare simile a quello situato nel...

BASILICA SANTA MARIA IN COSMEDIN: (Piazza della Bocca della Verità, 18). La Basilica di Santa Maria in Cosmedin, sulla piazza della Bocca della Verità, sorse nel VI secolo sopra l’ “ara massima di Ercole” (di antichissima origine ma rifatta nel II secolo a.C. e identificata nel grande blocco di tufo dell’Aniene in cui è...

MITREO DI CIRCO MASSIMO: (Piazza della Bocca della Verità, 16/a). Nei sotterranei dell’ex Pastificio Pantanella, all’estremità del Circo Massimo verso il Tevere si nasconde il mitreo del Circo Massimo> (III secolo) in un edificio preesistente, dove è un grande rilievo raffigurante “Mitra che uccide il toro”. Venne scoperto nel...

CIRCO MASSIMO: (Via del Circo Massimo). Dal Belvedere Romolo e Remo, nei pressi del piazzale Ugo La Malfa, si può ammirare il Circo Massimo, antico impianto pubblico, posto nella valle tra il Palatino e l’Aventino detta Murcia dai mirti che ricoprivano quest’ultimo colle; la sistemazione a giardino - le scarpate erbose indicano...

MONUMENTO A GIUSEPPE MAZZINI: (Piazzale Ugo La Malfa). A Piazzale Ugo La Malfa, che offre un superbo colpo d’occhio sulle rovine del Palatino (“Domus Augustana” e “Circo Massimo”), vi si leva il monumento a Giuseppe Mazzini (Ettore Ferrari, 1929), qui collocata nel 1949 nel centenario della Repubblica romana...

ROSETO COMUNALE DI ROMA: (Via della Murcia, 6). Sulle pendici dell’Aventino, di fronte ai resti del Palatino, vi è il Roseto Comunale di Roma, dedicato ai fiori fin dal III secolo a.C., Tacito negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti “floralia”, si svolgevano in primavera nel Circo Massimo. L'idea di...

GIARDINO DEGLI ARANCI: (Piazza Pietro d’Illiria). Accanto alla Basilica di Santa Sabina, vi è il Parco Savello, più noto come il Giardino degli Aranci, un piccolo terrazzo sull' Aventino che affaccia sul Tevere. Da questo angolo, tra i più amati e frequentati della città, si gode una delle viste più belle di Roma. Gli alberi che gli danno il nome...

BASILICA SANTA SABINA ALL' AVENTINO: (Piazza Pietro d’Illiria). Nei pressi del Giardino degli Aranci vi è la Basilica di Santa Sabina all’Aventino, creata nel 1614 aprendo un varco nella fortezza dei Savelli (sul muro a destra, “fontana”, con vasca termale antica in granito sormontata da un mascherone, su disegno di Giacomo Della...

BASILICA SANTI BONIFACIO E ALESSIO: (Piazza di Sant’Alessio, 23). La Basilica dei Ss. Bonifacio e Alessio, immersa nel verde tra i villini di via Santa Sabina, testimoniata dal VIII secolo sul luogo di un precedente edificio intitolato a San Bonifacio, ricostruita nel 1217 da papa Onorio III e restaurata nel 1582, fu rinnovata nel 1750...

VILLA DEL PRIORATO DI MALTA: (Piazza dei Cavalieri di Malta, 4). Il Complesso dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, subito oltre l’ingresso al “convento di Sant’Alessio”, esistente dal X secolo ma ricostruito nel ‘700 e nel 1813 acquistato da Carlo IV di Spagna come residenza estiva, si trova nella piazza che prende nome dal complesso...

CHIESA SANT'ANSELMO ALL' AVENTINO: (Piazza dei Cavalieri di Malta, 5). La chiesa di Sant’Anselmo all'Aventino, in stile neoromanica, fu costruita da Francesco Vespignani su progetto dell’abate benedettino belga Ildebrando de Hemptinne tra il 1892 e il 1896. La facciata si presenta con finta galleria sormontata da tre...

CHIESA SANTA PRISCA: (Via di Santa Prisca, 11). La chiesa di Santa Prisca, sorge sopra una domus del II secolo, tradizionalmente casa di Aquila e Priscilla, genitori della martire Prisca decapitata sotto l’imperatore Claudio. Primo documento di culto è un oratori del III secolo assorbito dalla chiesa nel V secolo, epoca cui...

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