Rione Pigna

(immagine di Google Maps)

Rione Pigna

Pigna è il IX rione di Roma, il nome deriva dalla pigna bronzea posta in età romana presso le terme di Agrippa, e ora nel cortile del Belvedere in Vaticano, dette il nome al rione, che ricadeva quasi per intero nella VII regione augustea e i cui limiti definitivi furono fissati nel 1743 da Benedetto XIV. La viabilità odierna, soprattutto nella parte centrale, ricalca piuttosto fedelmente i tracciati antichi, favorendo la comprensione della topografia classica. Per tutto il Medioevo infatti, mentre il resto della città si spopolava, il rione rimase abitato, e ciò ha permesso la conservazione dell’originario impianto urbanistico, al quale le trasformazioni successiva si sono sovrapposte lasciando in gran parte inalterati gli assi viari e i blocchi edilizi. Tale continuità è riconoscibile nei percorsi paralleli di via di Torre Argentina e via dè Cestari, condizionati dal complesso Pantheon, basilica di Nettuno e Terme di Agrippa; nel tracciato via del Seminario e Via del Caravita, determinato dal lato settentrionale dei “Saepta Iulia” e dalle arcuazioni dell’Acqua Vergine; nella via del Gesù, disposta sull’asse della “Porticus Meleagri” che chiudeva i “Saepta Iulia” a est. Una continuità evidenziata anche dagli edifici: sotto la chiesa di Santa Marta era il tempio di Minerva Calcidica, erroneamente individuato nei ruderi visti al momento della costruzione della chiesa di Santa Maria sopra Minerva che ne ha derivato il nome; fra le attuali vie del Seminario e di Santo Stefano del Cacco era il tempio di Iside e Serapide o Iseo Campense, eretto da Domiziano e distrutto a fine Cinquecento, cui si accedeva mediante l’arco di Camilliano a est e il grandioso “Giano alla Minerva” a ovest. Fra i due fornici, conservatisi fino al Rinascimento, si delineò nel Medioevo via del Piè di Marmo, il cui nome deriva da uno dei pezzi antichi (particolarmente numerosi quelli nell’area dell’Iseo, tutti egizi originali e egittizzanti) che, rinvenuti nella zona, ne hanno spesso determinato di conseguenza la toponomastica. Sostanziali trasformazioni ebbero luogo dalla venuta di Carlo V (allargamento e rettifica delle vie dè Cestari, di torre Argentina, del Seminario, del Gesù e di piazza del Collegio Romano a scapito di chiese e case dalle tipiche facciate dipinte) e fra Sei e Settecento (piazze della Rotonda e di Sant’Ignazio). Le imponenti demolizioni di fine Ottocento e inizi Novecento ebbero qui scarsa incidenza, limitandosi all’isolamento del Pantheon, che comunque comportò l’arretramento di palazzi e l’abbattimento delle casette quattrocentesche sul luogo dell’odierno albergo Senato, e all’allargamento del tratto terminale di via del Piè di Marmo; anche i rifacimenti e le sopraelevazioni non hanno turbato gravemente i rapporti reciproci fra le costruzioni del rione, che ha conservato in buona parte l’antico aspetto e che accoglie alcuni tra i monumenti più famosi della città: Pantheon, chiese di Santa Maria sopra Minerva e di Sant’Ignazio, palazzo del Collegio Romano.
Il rione Pigna confina con: R.II/Trevi, R.III/Colonna, R.VIII/Sant'Eustachio, R.X/Campitelli e R.XI/Sant'Angelo.

DA VEDERE:

PANTHEON: (Piazza della Rotonda). Il Pantheon, uno dei monumenti romani più celebri per stato di conservazione, grandiosità e sapienza costruttiva, oltre che per la singolare tipologia che contamina la cella rotonda a cupola di tipo termale con il tradizione pronao a timpano. Il tempio primitivo, di cui si conservano...

BASILICA DI NETTUNO: (Via della Palombella). La basilica di Nettuno, fu eretta da Agrippa nel 25 a.C. insieme al Pantheon ed altri edifici quali le Terme ed i Saepta (portici). In seguito all’incendio dell’80 d.C. venne restaurata all’epoca dell’imperatore Adriano. Oggi sono visibili resti delle mura sul lato posteriore del Pantheon...

PIAZZA DELLA MINERVA: (Piazza della Minerva). Al centro della piazza della Minerva, il grazioso monumento noto come “Pulcin della Minerva”, composta da un obelisco egizio del VI secolo a.C. trovato nel 1665 nell’area dell’Iseo Campense; l’elefante marmoreo che lo sostiene fu concepito da Gian Lorenzo Bernini e scolpito...

BASILICA SANTA MARIA SOPRA MINERVA: (Piazza della Minerva, 42). La basilica di Santa Maria sopra Minerva, così chiamata dal tempio di Minerva Calcidica cui si credeva appartenessero i ruderi su cui sorge. Già delle monache greche di Campo Marzio e poi dei Domenicani, che occupano il convento almeno dal 1266...

BIBLIOTECA CASANATENSE: (Via di Sant’Ignazio, 52). La Biblioteca Casanatense, presso il convento domenicano di Santa Maria sopra Minerva, deve la sua nascita al cardinale Girolamo Casanate (1620-1700), che con testamento dispose il lascito, ai domenicani del convento di Santa Maria sopra Minerva. I domenicani...

CHIESA SANTA CHIARA: (Via di Santa Chiara, 42). La chiesa di santa Chiara, sull’omonima piazza, fondata da Carlo Borromeo per ordine di papa Pio IV in onore san Pio I, fu eretta da Francesco da Volterra (1563) annessa ad un monastero di donne convertite. Queste vi rimasero fino al 1628, anno in cui furono trasferite in un altro...

CHIESA SACRE STIMMATE DI SAN FRANCESCO: (Largo delle Stimmate, 1). La chiesa delle Sacre Stimmate di San Francesco, sorta sul luogo di quella dei SS. Quaranta Martiri de Calcarario consacrata nel 1297 e concessa nel 1597 da papa Clemente VIII alla confraternita delle SS. Stimmate; fu ricostruita nelle forme e col nome attuale...

AREA SACRA DELL' ARGENTINA: (Via di San Nicola de Cesarini). L’area sacra dell’Argentina, situata in largo di Torre Argentina, è il più esteso complesso di età repubblicana attualmente visibile (le strutture datano fra gli inizi del III secolo e la fine del II secolo a.C.); posta nella parte centrale del Campo Marzio, è stata rimessa in luce...

CHIESA SANTO STEFANO DEL CACCO: (Via Santo Stefano del Cacco, 26). La chiesa di Santo Stefano del Cacco, da “macacco”, nome di una statua egizia di cinocefalo rinvenuta nell’Iseo Campense e oggi ai Musei Vaticani, la cui prima notizia, con la denominazione “in Bagauda” (in arabo, mercato), risale al tempo di papa...

PIE' DI MARMO: (Via Santo Stefano del Cacco). In via di Santo Stefano del Cacco, subito dopo l’omonima chiesa, vi è il “piè di marmo” un enorme piede di marmo (sinistro) appartenente a una statua colossale di divinità femminile, proveniente dal vicino tempio dedicato alle divinità egizie Iside e Serapide (Iseo Campense)...

BIBLIOTECA CAMERA DEI DEPUTATI: (Via del Seminario, 76). La Biblioteca della Camera dei deputati è una delle due biblioteche del Parlamento italiano, istituita nel 1848. Dal 1988 è aperta al pubblico e fornisce servizi di informazione e ricerca a tutti i cittadini. Nel 2007 è stato costituito il Polo Bibliotecario Parlamentare...

ORATORIO DEL CARAVITA: (Via del Caravita, 7). L’Oratorio del Caravita, intitolato a San Francesco Saverio (1633), fu restaurato nella seconda metà dell’800, presenta una semplice facciata laterizia a due ordini. Dall’atrio (a sinistra “Crocifisso” ligneo del XVI secolo; nella volta, “storie di San Francesco Saverio” di Lazzaro Baldi)...

CHIESA SANT'IGNAZIO DI LOYOLA: (Via del Caravita 8/A). La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola è uno dei più sontuosi esempi di architettura sacra dell’età barocca, domina con la grandiosa facciata sul lato sud della piazza. Sul luogo della chiesa della SS. Annunziata, realizzata nel 1562-1566 ma divenuta troppo piccola per gli...

CHIESA SAN GIOVANNI DELLA PIGNA: (Vicolo della Minerva, 51). La chiesa di San Giovanni della Pigna, è ricordata già nel X secolo e venne data nel 1577 da papa Gregorio XIII alla compagnia della Pietà verso i Carcerati, che la fece riedificare nel 1624 ad opera di Angelo Torriani; fu rinnovata nel ‘700, restaurata nel 1837...

FONTANA DEL FACCHINO: (Via Lata). La fontana del Facchino, originariamente collocata sulla facciata di palazzo Grifoni su via del Corso, fu trasferita nel 1872 in via Lata e incassata nel fianco sinistro di palazzo De Carolis Simonetti. A partire dal ‘600 divenne una delle “statue parlanti” di Roma. Rappresenta un acquaiolo...

CHIESA SANTA MARIA IN VIA LATA: (Via del Corso, 306). La chiesa di Santa Maria in via Lata, è ricordata per la prima volta nell’ 806 ma fu fondata, sembra, sotto papa Sergio I (fine VII secolo) come diaconia su preesistenti strutture; demolita nel 1491 e ricostruita con interventi che si protrassero per tutto il ‘500, fu completamente...

PALAZZO E GALLERIA DORIA PAMPHILJ: (Via del Corso, 305). Palazzo Doria Pamphilj si formò a metà ‘400, accanto alla chiesa di Santa Maria in via Lata, con la casa del card. Nicolò Acciapacci, della quale nel 1505-1507 il cardinale Giovanni Fazio Santorio iniziò la ricostruzione ma che fu costretto a cedere a Francesco Maria I...

PALAZZO BONAPARTE: (Piazza Venezia, 5). Palazzo Bonaparte, fu costruito nel 1660 da Giovanni Antonio De Rossi per la famiglia D’Aste, in seguito passò alla famiglia Rinuccini, una delle principali e più ricche famiglie fiorentine. Nel 1818 Maria Letizia Ramolini, madre di Napoleone Bonaparte, lo acquistò per 27 mila piastre...

PIAZZA VENEZIA: (Piazza Venezia). Piazza Venezia, celebre piazza di Roma dove si incrociano cinque fra le più importanti strade della capitale: via dei Fori Imperiali, via del Corso, l’asse via Cesare Battisti/via Nazionale, l’asse via del Plebiscito/corso Vittorio Emanuele II e via del Teatro di Marcello. Lo spazio originario, formatosi tra...

PALAZZO VENEZIA: (Piazza Venezia, 3). Palazzo Venezia, sul lato ovest della piazza, è la prima grande opera rinascimentale di architettura civile in Roma, ancora memore della fortezza medievale; ospita attualmente, oltre all’omonimo museo e alla Soprintendenza per i Beni artistici e storici di Roma, la Biblioteca dell’Istituto...

BASILICA SAN MARCO EVANGELISTA: (Piazza San Marco, 48). La basilica di San Marco Evangelista, che prospetta sull’omonima piazza, fu fondata in onore dell’evangelista (“titulus Marci”) dal papa omonimo nel 336 in località “ad Pallacinas”, restaurata da papa Adriano I nel 792 e ricostruita da papa Gregorio IV nell’833...

MADAMA LUCREZIA LA "STATUA PARLANTE": (Piazza San Marco). Madama Lucrezia è una delle sei “statue parlanti” di Roma è si trova all’angolo di piazza San Marco, dove si erge il colossale busto marmoreo, alto circa 3 metri, (forse da Lucrezia d’Alagno, amica di Alfonso V d’Aragona re di Napoli) ma raffigurante in realtà Iside...

CHIESA DEL GESU': (Piazza del Gesù / Via degli Astalli, 16). La chiesa del SS. Nome di Gesù, conosciuta soprattutto come chiesa del Gesù o il Gesù, è legata alla figura di Ignazio di Loyola che nel 1541 ottenne da papa Paolo III, in piazza degli Altieri, la chiesa di San Maria della Strada (“de Astallis”, dalla famiglia del non lontano...

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