Area Sacra di Sant'Omobono, Foro Olitorio, Servio Tullio, Palatino, chiesa di Sant’Omobono, San Salvatore in Portico, Università dei Sarti, Sant’Omobono, Cesare Mariani, Pietro Turini Area Sacra di Sant'Omobono - MONNOROMA.it

Area Sacra di Sant'Omobono

(Area Sacra e chiesa di Sant'Omobono / Foto di Daderot licensed under CC0 1.0)

Area Sacra di Sant'Omobono

A fianco del Foro Olitorio corre l’antico “vico Jugario” dove sono visibili a destra i resti dell’Area Sacra di Sant’Omobono affiorati nelle demolizioni del 1936-1937 e scavati nel 1959-1964. Gli sterri hanno rimesso un’area di pianta rettangolare con are sacrificali (VII-VI secolo a.C.), su cui nel VI secolo a.C. sorsero affiancanti i “Templi della Mater Matuta” e della “Fortuna” (le fonti antiche mettono in quest’ultimo in relazione con Servio Tullio, che vi avrebbe celebrato la sua divinità protettrice in relazione allo sviluppo del vicino porto, mentre la Mater Matuta è connessa alla frequentazione dello scalo da parte di marinai e mercanti stranieri), ricostruita a inizi IV secolo a.C., a metà e a fine III secolo a.C. e in età domizianea. Quanto attualmente appare si riferisce alle ultime due fasi di vita dell’area, di cui gli scavi hanno dimostrato l’eccezionale importanza archeologica; infatti nei livelli più profondi, oltre a resti delle fasi più antiche dei templi, poi reinterrati con riporti contenenti ricco materiale ceramico e terrecotte, sono stati rinvenuti materiali databili fra il IX e l’VIII secolo a.C., che fanno supporre l’esistenza di un abitato di capanne arcaiche sul tipo di quello del Palatino. Accanto, rimasta sopraelevata in seguito alla trasformazione urbanistica del 1933, è la chiesa di Sant’Omobono, eretta sulla preesistente San Salvatore in Portico; concessa nel 1575 all’Università dei Sarti (stemma nella cupoletta dell’abside), che disposero immediati restauri dedicandola a Sant’Omobono e arricchendola di decorazioni e altari, ebbe altri restauri nel 1767, nel 1856, nel 1872-1877 (soffitto, pavimento organo), nel 1940-1942 dopo le demolizioni e gli scavi nella zona, e infine nel 1964. La dimessa facciata è tardo-cinquecentesca. All’interno, l’irregolare navata risente del condizionamento delle preesistenze su cui poggia. Al centro del soffitto a cassettoni, “Incoronazione della Vergine tra i Ss. Omobono e Antonio”, tempere di Cesare Mariani. Nell’abside, “Il Salvatore in gloria” e, sotto, “Madonna in trono col Bambino tra i Ss. Stefano e Alessio” attribuiti a Pietro Turini. Alla 3/a arcata della navata sinistra: “tomba della famiglia Satri” (XV secolo); nella lunetta, originale iconografia del “Padre Eterno”, sarto divino, che infila una pelliccia ad Adamo (XVII secolo).

ORARI E INDIRIZZI:
Vico Jugaro, 4 - l’Area è visibile anche dall’esterno, per la visita è aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore 19:00. La chiesa è attualmente chiuso al culto - Per informazioni Tel. 06.0608

COME ARRIVARCI:
BUS 30, 44, 81, 83, 85, 87, 118, 160, 170, 628, 715, 716, 781 (fermata PETROSELLI) H (fermata FORO OLITORIO) 23, 280 (fermata PIAZZA MONTE SAVELLO)

LINK ESTERNI:
Area Sacra di Sant’Omobono – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

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