Il Giardino del Lago

(Il Giardino del Lago a Villa Borghese / Foto di Daderot licensed under CC0 1.0)

Il Giardino del Lago

Da viale Esculapio passando davanti al “monumento a Santander”, eroe della Libertà della Colombia, opera dello scultore colombiano Carlos Viejo, si giunge all’ “Arco Romano” detto di Settimio Severo, sormontato da una statua raffigurante questo imperatore, affiancata da due barbari prigionieri, che Luigi Canina derivò dall’Arco di Tito semplificandolo negli elementi decorativi e architettonici (1826-1827), e sta su un ponticello che scavalca l’antica via delle tre Madonne, nome derivante da un’antica osteria che recava tale immagine. Al di là di quest’arco è il “Giardino del Lago”. Questo lago, già situato nella Valle dei Platani, fu posto qui nel piano dei Licini. Questo giardino è dovuto alla collaborazione dell’Asprucci e dell’esperto inglese di giardini Jacob Moore. Il tempietto, su colonne ioniche, è dedicato al dio Esculapio e ne accoglie la statua antica restaurata da Vincenzo Pacetti attorno al 1785. Statue di ninfe orano il tetto e i lati del tempio i cui bassorilievi laterali sono di Agostino Penna (1788). Il giardino fu luogo di feste, sia popolari che private dei Borghese, mentre sulle acque del lago, popolato di anatre, oche e cigni, si può andare in barca, presa a nolo. Sulle sponde, tra alberi di diverse specie è un’elegante meridiana. Continuando a costeggiare il laghetto vediamo la bella "Fontana dei Satiri" detta anche Fonte Gaia, dove una coppia di satiri sorregge sulle mani giunte il proprio piccolo, opera di Giovanni Nicolini (1929). Proseguendo, un grande sarcofago del II secolo d. C. raffigurante il mito di Fetonte e un cinghiale in marmo posto su una base triangolare che fino al 1807 ospitò l’ Ara dei dodici dei, oggi al Louvre. Sparse nei viali del giardino alcune statue monumentali dal significato allegorico, create per il monumento dello statista olandese van der Capellen de Poll, opera di Giuseppe Ceracchi (1751-1801). Nei pressi, in un piazzaletto, la “fontana delle Maschere” (su disegno di Giacomo Della Porta, 1575), costituita da un bacino di marmo africano con maschere e delfini assieme ai quattro tritoni ai margini dello slargo, che fino al 1874 ornavano la fontana del Moro a piazza Navona.

ORARI E INDIRIZZI:
Viale dell’Aranciera / Viale del Lago - Il laghetto è visibile tutti i giorni 24 ore su 24 - Per informazioni Tel. 06.0608

COME ARRIVARCI:
BUS 61, 89, 160, 490, 495, 590 (Fermata DEL FIOCCO/VALLE GIULIA)

LINK ESTERNI:
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

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