Ipogeo degli Aureli

(Ipogeo degli Aurei, affresco "Apostoli" del III secolo / Foto di Teresa Morettoni licensed under CC BY-SA 3.0)

Ipogeo degli Aureli

L’Ipogeo degli Aureli, posta sull’antica via Labicana, è uno dei più importanti complessi funerari della Roma imperiale, risalente al III secolo d.C. Scoperto nel 1919 tra viale Manzoni e via Luzzatti durante i lavori di costruzione di un garage, è disposto su due piani: il piano superiore composto da un’ambiente in muratura; il piano inferiore, cinque metri sotto, è composto da due ambienti speculari completamente ipogei. All’interno un ricco ciclo di affreschi (scene di difficile interpretazione) che decorano le pareti, pitture ispirate al sincretismo pagano-cristiano. Tramite una scala si accede all’ambiente superiore dove sono visibili nelle nicchie ad arco varie scene: “Adamo ed Eva” (o Eracle nel giardino delle Esperidi, secondo una interpretazione più recente), “Demiurgo” e quattro figure di docenti o filosofi che illustrano agli alunni la legge divina. Nelle lunette paesaggi di città. Scendendo al piano inferiore, a sinistra della scala di accesso si trova una sala il cui pavimento è ricoperto da un mosaico in cui Aurelius Felicissimus dedica il sepolcro ai fratelli Aurelius Onesimus, Aurelius Papirius e Aurelia Prima. Ad una parete è affissa un'epigrafe marmorea in cui tale Aurelius Martinus e la moglie Iulia Lydia ricordano la figlia defunta Aurelia Myrsina. Alle pareti figure di personaggi togati (apostoli o profeti della Chiesa) e varie scene: un personaggio con barba nell'atto di leggere un rotolo, ai cui piedi pascola un gregge di pecore (forse la rappresentazione del discorso di Cristo sulla montagna); un uomo in sella ad un cavallo lanciato al galoppo davanti a un tempio, seguito da vari personaggi ed accolto da un gruppo di persone che gli si fa incontro uscendo da una città; un personaggio in tunica bianca che sembra giudicare alcune persone e, accanto alle porte della città, altri personaggi vestiti di bianco; un banchetto con tredici persone intorno a una tavola ed una scena che raffigura il ritorno di Ulisse a Itaca. Il soffitto è diviso in riquadri con figure togate e animali fantastici e geni, nel riquadro centrale il “Buon Pastore”. Nell’ambiente a destra sulla parete centrale figura con rotolo e bacchetta in mano; al centro della volta un anziano compie esorcismi su una iniziata, assistita da una figura che regge il rotolo della legge. Nelle lunette delle nicchie dodici persone e presenza di animali fantastici, geni e pavoni. L'uso funerario dell’ipogeo cessò con la costruzione delle mura Aureliane tra il 270 ed il 275 d.C. e incluso all’interno della nuova cinta muraria la legge vietata la sepoltura.

ORARI E INDIRIZZI:
Via Luigi Luzzatti, 2 - Per informazioni rivolgersi alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra - Per informazioni Tel. 06.4465610 / 06.4467601

COME ARRIVARCI:
METRO A (fermata MANZONI) - BUS 50, 105 (fermata PRINCIPE EUGENIO/MANZONI) 649 (fermata CONTE VERDE/MANZONI) - TRAM 5, 14 (fermata PRINCIPE EUGENIO/MANZONI)

LINK ESTERNI:

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