Palazzo Venezia

(Facciata di Palazzo Venezia / Foto ThePhotografer licensed under CC BY-SA 4.0)

Palazzo Venezia

Il Palazzo di Venezia, sul lato ovest della piazza, è la prima grande opera rinascimentale di architettura civile in Roma, ancora memore della fortezza medievale; ospita attualmente, oltre all’omonimo museo e alla Soprintendenza per i Beni artistici e storici di Roma, la "Biblioteca dell’Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte", inaugurata nel 1922, che raccoglie oltre 300 mila volumi e 15 mila tra manoscritti, disegni e stampe (notevole il fondo Lanciani per l’archeologia e la topografia di Roma. La facciata su piazza Venezia, con coronamento a merli su beccatelli, è stata sottoposta nel 1856-1859 a un restauro stilistico che ha uniformato tutte le aperture al piano terra e al secondo piano (a sinistra del portale è riconoscibile, per il ritmo più serrato delle finestre, il “palazzo cardinalizio”); le finestre del primo piano furono rifatte, insieme a quelle del “palazzo Papale”, in marmo e a croce guelfa. La poderosa "torre", cresciuta attorno al nucleo medievale di quella "della Biscia" forse già degli Annibaldi, fu rialzata e merlata da papa Paolo II nel 1465-1470 e poi da papa Paolo II nel 1546: aveva tre colonne di finestre, oggi ridotte a due (la parte inferiore del lato verso il Campidoglio, dove aderiva il palazzetto, è stata rifatta nel 1912-1913; la finestrella ogivale appartiene al “palazzo cardinalizio”). L’elegantissimo "portale" architravato in marmo finemente scolpito (stemmi del cardinale Marco Barbo), attribuito a Giovanni Dalmata (1467), è sormontato da una finestrella con stemma di papa Paolo II; l’apertura corrispondente del primo piano fu modificata da papa Paolo II, mentre il balcone è del 1714. L’androne presenta una bella volta a botte con lacunari di stampo classico attribuita a Leon Battista Alberti (a destra, "sarcofago" antico adattato a fontanella nel 1671). La facciata lungo via del Plebiscito, corrispondente alle sale del Concistoro e regia, fu iniziato nel 1468 da papa Paolo II e proseguito (1471-1491) dal cardinale Barco Barbo con le finestre a sinistra e il nobile portale (n. 118), a semicolonne corinzie e timpano triangolare con due angeli e lo stemma papale; all’angolo sinistro è un rilievo di marmo con il "leone di San Marco" (Urbano Nono, 1920), dono della città di Venezia. In un ambiente di Palazzo di Venezia la "Cappella della Madonna delle Grazie" (la Madonnella di San Marco), cui dà accesso all’estremità destra della facciata un portale seicentesco (stemma Grimani), sorse nel ‘600 nell’andito pubblico tra il palazzo e il palazzetto e venne ricostruita nel 1911 in questi locali. Il soffitto a stucchi dorato riproduce quello voluto dal cardinale Pietro Ottoboni nel 1670; l’altare dall’elegante disegno è di Giovanni Battista Contini (1682), gli “angeli oranti” di Filippo Carcani, l’affresco “Madonna col Bambino” di Bernardino Gagliardi. Alla parte destra, “Fuga in Egitto” di Francesco Cozza.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Venezia, 3 / Via del Plebiscito, 118 - Aperto da martedì a domenica dalle ore 8:30 alle ore 19:30, chiuso il lunedì, il 1/o gennaio, 1/o maggio e il 25 dicembre. Il giardino è aperto dalle ore 8:30 fino al tramonto - Per informazioni Tel. 06.69994284 / 06.6780131

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

LINK ESTERNI:
Museo Nazionale di Palazzo Venezia

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(Giardino di Palazzo Venezia / Foto di Lalupa licensed under CC BY-SA 3.0)

Giardino di Palazzo Venezia

All’interno di palazzo Venezia, il "Giardino" (originale “fontana con gruppo dello Sposalizio di Venezia con il Mare”, creata da Carlo Monaldi nel 1729-1730 e restaurata attorno al 1930 da Giovanni Prini con l’aggiunta delle statue sul bordo) occupa l’area del cortile centrale e dei corpi ovest e sud del palazzo, mai ultimati; del "Cortile" furono realizzate (1468) all’angolo nordest solo dieci arcate col soprastante loggiato, direttamente ispirate all’architettura del Colosseo di cui riprendono gli ordini classici sovrapposti (qui tuscanico e corinzio); al di sopra si leva l’elegante "Loggia" coperta in laterizio, con bifore trilobate in marmo, eretta da Marco Barbo nel 1467-1468 forse su progetto di Baccio Pontelli. A sinistra è il fianco della basilica di San Marco, con le bifore di papa Paolo II inserite nella muratura medievale e il campanile. Il monumentale "Scalone" (Luigi Marangoni, 1930), tutto in travertino, riecheggia le forme quattrocentesche. Le grandi sale del palazzo paolino, suddivise e alterate nel ‘700-‘800, furono restaurate nel 1924-1930; la decorazione dipinta originale di cui si ritrovarono scarsi resti (quella ad architettura dipinte della sala del Mappamondo è attribuita ad Andrea Mantegna), fu ampiamente integrata.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Venezia, 3 / Via del Plebiscito, 118 - Aperto da martedì a domenica dalle ore 8:30 alle ore 19:30, chiuso il lunedì, il 1/o gennaio, 1/o maggio e il 25 dicembre. Il giardino è aperto dalle ore 8:30 fino al tramonto - Per informazioni Tel. 06.69994284 / 06.6780131

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

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(Museo Nazionale di Palazzo Venezia / Video Polo Museale Romano)

Museo Nazionale di Palazzo Venezia

Il Museo Nazionale di Palazzo Venezia occupa (nelle ali prospicienti via del Plebiscito, via degli Astalli, via e piazza di San Marco) gli ambienti dell’appartamento Cybo e le sale del palazzetto Venezia. Quest’ultimo è stato saldato all’edificio maggiore attraverso un cammino di ronda trasformato nel ‘700 in passaggio coperto e attualmente denominato “Passetto” o “Corridoio dei Cardinali”. Gli ambienti del museo, dimora ininterrotta dei cardinali titolari di San Marco dal 1564 al 1797, l’appartamento Cybo non ha subito nei secoli mutamenti rilevanti, se si eccettui la piccola cappella attigua alla sala IV; cambiamenti più radicali intervennero invece nel periodo successivo alla riacquisizione del complesso all’Italia (1916), allorché, nel quadro di una generale revisione, si procedette al totale rifacimento degli impianti, in cotto e maioliche policrome, ispirate a quelli delle cappelle rinascimentali delle chiese di Santa Maria del Popolo e della Trinità dei Monti. I soffitti in stile neocinquecentesco, opera di Ludovico Seitz, presentano oggi un interesse prevalentemente documentario; un caso a sé la sala Altoviti, interamente decorata con affreschi provenienti dall’omonimo distrutto palazzo su piazza di Ponte Sant’Angelo. Il materiale artistico ospitato in questi spazi presenta caratteri di estrema varietà, in quanto legato alla peculiare fisionomia di un museo di arti applicate che si è formato quasi esclusivamente attraverso lasciti e donazioni, e con l’apporto di nuclei provenienti, per la parte più antica, dall’ex Museo Kircheriano e dal disciolto Museo Artistico-Industriale. L’istituzione, il cui primitivo impianto si colloca nel 1919-1922, presenterà, in tempi brevi, un assetto quasi completamente rinnovato. L’appartamento Cybo ospita l’intera sezione dei dipinti, mentre il “Passetto” è destinato a ospitare una scelta di armi (dal Medioevo al XVIII secolo) dalla collezione Odescalchi. A loro volta, le ceramiche e le porcellane troveranno definitiva collocazione nell’ala del palazzetto prospiciente piazza di San Marco, in collegamento con le Sale studio, la sezione dell’Estremo Oriente e quella degli Argenti. Per contro, le raccolte dei bronzi rinascimentali e delle terrecotte continueranno a occupare gli ambienti attuali. La forzata rimozione dei dipinti, su tela dell’ala di San Marco ha determinato una più organica sistemazione dell’intera sezione (che comprende le tavole, le tele, i pastelli) nelle sale dell’appartamento Cybo. Le opera sono distribuite per scuole pittoriche regionali secondo un ordine cronologico che comprende, dal ‘200 al ‘500 produzioni su tavole relativa al Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Marche e Toscana. Tra i capolavori troviamo opere di Alessandro Algardi, Francesco Xanto Avelli, Gian Lorenzo Bernini, Donato Creti, Giambologna, Giorgione, Guercino, Carlo Maratta, Mino da Fiesole, Nicola Pisano, Michael Pacher, Pisanello, Jacopo Sansovino, Severo da Ravenna, Giovanni Stradano, Tiberio Titi, Giorgio Vasari.

ORARI E INDIRIZZI:
Piazza Venezia, 3 / Via del Plebiscito, 118 - Aperto da martedì a domenica dalle ore 8:30 alle ore 19:30, chiuso il lunedì, il 1/o gennaio, 1/o maggio e il 25 dicembre. Il giardino è aperto dalle ore 8:30 fino al tramonto - Tel. 06.69994284 / 06.6780131 - Email pm-laz@beniculturali.it

COME ARRIVARCI:
BUS 51, 60, 63, 80, 83, 85, 118, 119, 160, 170, 628, H (fermata PIAZZA VENEZIA) 30, 46, 62, 64, 70, 81, 87, 190F, 492, 628, 916, 916F (fermata PLEBISCITO) - TRAM 8 (fermata VENEZIA)

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