Quartiere Appio Latino

(immagine di Google Maps)

Quartiere Appio Latino

Appio Latino è il IX quartiere di Roma, istituito nel 1921, prende il nome dalle vie Appia Antica e Latina. Nel lungo tratto delle mura aureliane che delimitano il quartiere, si trovano ben 5 porte: porta San Giovanni, porta Asinaria, porta Metronia, porta Latina e porta San Sebastiano. A nord del quartiere si trova la Basilica di San Giovanni in Laterano, importante meta di pellegrinaggio nota per la Scala Santa. Il quartiere si diparte da piazzale Appio fuori porta San Giovanni, delimitando il confine nord-est dell’area urbanizzata con il piano regolatore del 1909: uno dei centri radiali del quartiere è piazza Tuscolo, la si raggiunge per via Magna Grecia che si stacca a sud-ovest del piazzale e che si caratterizza sul lato sinistro per il “complesso ICP Appio III”, eretto nel 1927 con gradevoli soluzioni barocchetto romano, e, sul lato opposto, per l’edificio con autorimessa e mercato che Riccardo Morandi concepì nel 1956-1957 in schietto linguaggio anni ’50. Uno degli assi del piano regolatore del 1909 è via Gallia, che dalla piazza si dirige verso nord-ovest, dove a sinistra si erge la chiesa della Natività. Nel corso degli anni l’Appio Latino ha avuto un importante sviluppo economico e culturale ospitando grandi e illustri personalità della politica e dell’arte, ma anche la presenza partigiana che molte vite umane qui residenti sono state sacrificate in nome della Liberazione dall’oppressione nazifascista, ne testimonia la presenza di varie targhe e pietre d’inciampo. Negli archivi scolastici delle scuole sono raccolte preziose testimonianze specialmente sulla persecuzione subita dagli alunni ebrei con le leggi razziali del 1938. E' di grande importanza, in questo quartiere, la presenza di cittadini e imprenditori della comunità ebraica. Appio Latino è sempre stato un quartiere aperto all’immigrazione, luogo di accoglienza e integrazione: la presenza in attività commerciali della comunità molisana, oltre a calabresi e pugliesi, ed oggi risiedono ed esercitano attività cittadini provenienti dal Bangladesh, Egitto, Ucraina, America Latina, Africa. Prima di Cinecittà, era questo il quartiere del cinema, con la sede della Scalera Film, luogo di produzione cinematografica. Nomi famosi dello spettacolo sono vissuti o hanno operato nel quartiere, da Nino Manfredi a Luigi Proietti e Federico Fellini solo per dirne alcuni. Tra la via Latina e un ampio tratto dell’Appia Antica sorge il parco più grande d’Europa, il “Parco Archeologico dell’Appia Antica”, un’area naturale protetta di 4.580 ettari. Il territorio rappresenta il residuo più importante dell’Agro Romano dal punto di vista paesaggistico, storico e archeologico. Nell’area la chiesa del Domine Quo Vadis, i resti dell’Ipogeo di Vibia, il Mausoleo di Romolo, il Circo e la villa di Massenzio, il Mausoleo di Cecilia Metella e tanto altro. Nell’area è anche inglobata la Valle della Caffarella, una valle alluvionale creata dal fiume Almone, piccolo affluente del Tevere, ancora oggi ricca d’acqua e prende il nome della famiglia Caffarelli. Attualmente è una delle aree verdi più grandi di Roma con i suoi 132 ettari. Vi si trovano il cosiddetto “Colombario” costantiniano, il Ninfeo di Egeria, la chiesa di Sant’Urbano alla Caffarella e alcuni casali tra cui il Casale della Vaccareccia, documentato fin dal 1547.
Il quartiere Appio Latino confina con: R.I/Monti, R.XIX/Celio, Q.VIII/Tuscolano, Q.XX/Ardeatino, Q.XXVI/Appio-Pignatelli.

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