Quartiere Tuscolano

(immagine di Google Maps)

Quartiere Tuscolano

Tuscolano è l’ VIII quartiere di Roma, si trova nel settore est della città, a ridosso delle Mura Aureliane, prende il nome dalla via Tuscolana. La strada di origine arcaica tuttora discussa, usciva dalle Mura Aureliane per la porta Asinara e si dirigeva a “Tusculum” (Tuscolo); a fine Cinquecento papa Gregorio XIII ne trasferì l’inizio da porta San Giovanni al sito in cui si trova ancora oggi. La zona da essa attraversata mantenne l’originaria morfologia sino al Novecento, quando il tratto iniziale, strutturato su un sistema di piazze radiali, venne inserito dal piano regolatore del 1909 tra le aree edificabili. La variante del 1925-1926 incrementò la densità abitativa, ulteriormente potenziata con il piano del 1931. Da piazzale Appio si percorre per breve tratto la via Appia Nuova fino a raggiungere, sulla sinistra piazza Sulmona, dove ha inizio la via Tuscolana, tratto urbano della statale 215. Via Cesena conduce in via Taranto sulla quale, nel tratto di sinistra è l’Ufficio Postale che, unitamente a quelli di via Marmorata e piazza Bologna, costituisce un’importante testimonianza del movimento razionalista degli anni ’30. Per piazza Lugo, si percorre il tratto di destra di via Taranto in direzione della periferia e, lasciata a sinistra, in angolo con via Monza, la chiesa d’impianto neobizantino dell’Immacolata e San Benedetto Giuseppe Labre, si giunge in questo slargo, dove gli “edifici ICP” sulla sinistra costituiscono la sola testimonianza dello spiazzo radiale previsto dal piano regolatore del 1909. La configurazione dei fabbricati, digradante verso la piazza, appare evidente percorrendo l’alberata via che prende il nome dalla chiesa dei santi Fabiano e Venanzio, nei pressi è la “Villa Fiorelli” già Vigna Costantini, un accogliente parco cittadino circondato da villette e dove al centro del parco una lapide ricorda un fatto avvenuto nel 1849: Giuseppe Garibaldi, ospitato dai Fiorelli, vi fece abbeverare il suo cavallo. Dalla piazza, scendendo per via Enna, s’incrocia via Pescara, nel cui tratto di destra sono stati scoperti nel 1932 due piccoli “colombari” con decorazione pittorica a motivi ornamentali e figurati risalenti a inizi del II secolo, in perfetto stato conservativo. Riprendendo la via Tuscolana e sottopassato il ponte ferroviario che costituiva il limite dell’abitato nel piano regolatore del 1909, tra alte quinte di intesivi si arriva nella piazza che prende nome dalla basilica di Santa Maria Ausiliatrice; proseguendo sulla via si ha davanti l’Arco di Porta Furba, è un fornice, fatto realizzare da papa Sisto V nel 1585, con il quale l’acquedotto Felice sovrappassa la Tuscolana, la precede a sinistra la “fontana di Porta Furba” dal grande mascherone alato che versa acqua dentro una conchiglia. Il suggestivo “Parco archeologico delle Tombe di via Latina”, che oltre largo dei Colli Albani si raggiunge continuando per breve tratto lungo l’Appia Nuova e voltando a sinistra in via dell’Arco di Travertino, conserva un’importante complesso funerario del II secolo, come il Sepolcro Barberini o dei Corneli, la Tomba dei Valeri e la Tomba dei Pancrazi. Al fondo di via dell’Acquedotto Felice, che si stacca subito dopo il sottopasso veicolare, svetta la “torre del Fiscale”, alta circa 30 metri, costruita forse nel XIII secolo; nelle vicinanze il cosiddetto “Campo Barbarico”, il luogo dove si accamparono nel 546 i Goti di Totila. Sulla via Tuscolana, che conduce alla chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, sull’omonima via si arriva in piazza dei Tribuni, dove si alza il cosiddetto “Monte del Grano” (metà del III secolo), forse il più grande mausoleo del suburbio.
Il quartiere Tuscolano confina con: R.XV/Esquilino, Q.VII/Prenestino-Labicano, Q.IX/Appio Latino, Q.XXIV/Don Bosco, Q.XXV/Appio Claudio, Q.XXVI/Appio Pignatelli.

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